Leggere la radio? Come si fa a leggere una radio?
La novità è proprio questa. A cadenza settimanale verranno postate su questo blog trasmissioni musicali dove invece del parlato tra un brano e l'altro ci sarà uno "scritto" da leggere tutto insieme oppure, come tradizione vuole, miscelato tra un brano e l'altro. Per la musica ci appoggeremo al sempre più completo YouTube, postando direttamente i video della scaletta sul blog.
Una blog radio è una radio un po' più attiva che non va ascoltata distrattamente facendo altre cose, ma al pari di altri blog, va letta, se lo si vuole anche commentata, linkata, e per certe particolari trasmissioni si potranno anche votare le proprie top five, contribuendo a generare classifiche di album e brani ascoltati sul blog.
Ok, basta con le presentazioni, doverose quanto noiose, partiamo con la nostra prima trasmissione.
Qui Matilda Father, diamo inizio ai programmi...
Ho sempre sognato aprire le trasmissioni di una radio con questo capolavoro del 1975. Uno dei pezzi più magici e sognanti di tutta la storia della musica 'Rock' dedicato dai Pink Floyd al loro ormai ex compagno Syd Barrett ed incastonato nell'album Wish You Were Here in due parti, la prima che apre il lato A e la seconda a chiudere il lato B, come una sorta di abbraccio ideale al vecchio amico. Il video mostra i Floyds senza Waters nel 1990 dal vivo a Knebworth, un villaggio della campagna inglese noto ai più solo per i grandi concerti che si sono tenuti negli anni.
Da un altro di questi concerti ho estratto anche il prossimo brano. Andiamo indietro nel tempo di qualche anno, 1979, e riviviamo le emozioni che ha saputo regalarci un'altra band imprescindibile: i Led Zeppelin. La chitarra di Jimmy Page, mai perfetta ma forse proprio per questo più vera, e la sempre fatata voce di Robert Plant sono le vere protagoniste di questa The Rain Song.
In questa prima trasmissione non verrà seguito un filo logico coerente per passare da un video ad un altro, anche se poi sarà sempre possibile in futuro proseguire ancora con questo caos organizzato.
Oggi farò invece una carrellata degli artisti a me più cari a prescindere dal genere, cercando di dare un po' l'idea di quello che sarà questa nascente Blog Radio. Lontano dall'essere esaustiva, la scaletta di oggi andrà avanti e indietro nel tempo e nello spazio per darvi un primo assaggio della "nostra" musica.
Rimaniamo quindi negli anni settanta e induriamo un po' di più i suoni.
Con la formazione storica, la cosiddetta Mark II, ci ascoltiamo i Deep Purple più in forma che mai, che propongono dal vivo Highway Star.
Qui sono di parte, lo riconosco, ma secondo me questo è uno dei più coinvolgenti assoli di chitarra mai partorito da un gruppo Hard Rock.
Senza un attimo di tregua arriviamo a Bruce Springsteen. Non poteva di certo mancare il Boss tra i must di questa prima scaletta. Con un brano indimenticabile che è stato per anni il manifesto della sua musica: Born To Run.
Fa sempre un po' di commozione rivedere Big Man Clarence Clemmons abbracciato al suo sax. Non riesco ad immaginare di quanta malinconia sarà intriso il prossimo tour di Springsteen, sempre che ce ne sarà un altro, senza il suo amico omone accanto.
Giriamo pagina e spostiamoci a Seattle, fredda città degli Stati Uniti dalla quale all'inizio degli anni '90 è partita una corrente musicale, il grunge, che ha fatto gridare al miracolo chi pensava che il rock fosse morto e sepolto. Migliaia di band si sono ispirate a queste sonorità, a volte copiando semplicemente, a volte rielaborando in maniera personale un tipo di musica che è nata da qui:
...e da qui:
Ma questa Blog Radio non sarà appannaggio esclusivo dei grandi classici, anzi, il più delle volte sarà la musica indipendente e quella più sotterranea ad avere spazi maggiori.
Un gruppo che poteva diventare davvero grande, ma che alla fine è rimasto purtroppo di nicchia, sono stati i Morphine. Anche e forse soprattutto per la prematura scomparsa dopo soli 5 album, al culmine della sua creatività, del leader Mark Sandman, colpito da infarto durante uno sfortunato concerto tenutosi a Palestrina alle porte di Roma, concerto al quale ero presente e averlo visto accasciarsi a terra a metà esibizione - che ricordo peraltro meravigliosa - mi ha colpito ed emozionato in maniera indelebile.
Qui li vediamo in una esibizione live in un piccolo club eseguire il brano Buena estratto dall'album Cure For Pain del 1993
Un altra band non troppo conosciuta, almeno qui in Italia, ma che io adoro sono gli Wilco, da Chicago. Dal '95 sfornano album a cadenza regolare, uno più bello dell'altro ma il migliore, o comunque il più conosciuto rimane Yankee Hotel Foxtrot del 2002, dal quale ascoltiamo War on War ripresa dal vivo al David Letterman Show.
Aumentiamo un po' il ritmo andandoci a ripescare un bellissimo pezzo dei New Model Army. Assistere ad un loro concerto è un'esperienza davvero coinvolgente, grazie anche ai ragazzi della 'Famiglia', sorta di cultori e seguaci della band che li seguono in ogni esibizione e che rendono vivo e partecipe anche il pubblico. Un po' quello che accade, anche se in modo comunque differente, con il Rocky Horror Show a teatro, con gli spettatori che recitano alcune scene partecipando attivamente alla rappresentazione. Uno spettacolo nello spettacolo.
Un altro gruppo che sa rendere le esibizioni dal vivo un evento unico e irripetibile sono i Phish. La band del Vermont si dice che non abbia mai eseguito la stessa scaletta per due date consecutive. Variando spesso, anche durante lo stesso tour, alcuni arrangiamenti delle loro canzoni e divertendosi ad improvvisare sui finali aperti dei loro pezzi, dilatandoli all'estremo e trascinando la gente dentro a delle jam sessions mozzafiato.
Li ascoltiamo dal vivo con Sample in The Jar
Passiamo ora ad una band che da poco non c'è più. Il 21 settembre hanno annunciato il loro scioglimento dopo 31 anni di carriera e 16 album in studio. Michael Stipe ha voluto salutare i fans in questo modo sul loro sito ufficiale: "Un saggio una volta disse che la cosa più importante quando si va a una festa è sapere quando è il momento di andare via. Abbiamo costruito qualcosa di straordinario insieme. E ora è tempo di abbandonarla. Spero che i nostri fans capiscano che questa non è stata una decisione facile. Ma tutte le cose hanno una fine e noi abbiamo voluto finire bene, a modo nostro". Loro sono i R.E.M. e questo è un brano che hanno scritto per la colonna sonora di un film bellissimo: Man on the Moon.
Il prossimo è un brano tratto da un album che è considerato uno dei più importanti degli anni 90. OK Computer dei Radiohead. La band di Tom Yorke, prima bollata come i nuovi Smiths, poi i nuovi U2, infine celebrata per quello che è: una band seminale, ha saputo rinnovarsi di anno in anno, sfornando album sempre diversi, spiazzanti ma mai banali.
Qui ci gustiamo il video originariamente censurato di Paranoid Android.
Rimaniamo in Inghilterra ma da Oxford ci spostiamo nell Essex ad est di Londra, dove nel 1980 si sono formati i Depeche Mode. Pionieri della musica elettronica radicata negli anni '80 sono diventati la più grande band synth-pop-rock del pianeta. Dave Gahan, Martin Gore e Andrew Fletcher ormai registrano sempre il tutto esaurito ad ogni nuovo tour negli stadi di tutto il mondo. Da uno di questi concerti abbiamo pescato la struggente Home
Andiamo in Canada, dall'altra parte dell'oceano, dove da qualche anno a questa parte sembra esserci una nuova fucina di band emergenti, di generi profondamente diversi, ma che hanno in comune talento e voglia di elevarsi dalla massa. Guidano questa rinascita gli Arcade Fire, collettivo di Montreal, che con soli 3 album all'attivo, hanno già posto le basi per una carriera solida e luminosa. Li ascoltiamo dal vivo con Intervention da cui possiamo apprezzare la quantità e varietà di strumentazione che si portano sempre sul palco.
Sebbene l'esterofilia non ci è del tutto estranea, esploreremo in lungo e in largo anche sonorità della nostra bistrattata penisola, spaziando dal cantautorato più classico alle nuove leve (no: x-factor, sanremo et similia li lasciamo volentieri ad altri). Cominciamo dai CSI, il Consorzio Suonatori Indipendenti, gruppo forse tra i più amati e rimpianti di una scena rock indipendente italiana che ormai purtroppo fatica a tornare ai fasti di un tempo. Ancora dal vivo ci ascoltiamo Forma e Sostanza
Proseguiamo con il gruppo probabilmente più importante dell'attuale scena rock italiana, anche se non sono proprio dei novellini, visto che il primo album ormai risale al 1990 e forse il meglio di se stessi lo hanno già dato. Loro sono gli Afterhours e questo è un pezzo del 2005: Ballata per la mia piccola iena.
Siamo giunti alla fine e voglio lasciarvi con i suoni di due cantautori italiani, due Artisti tra i più rappresentativi della nostra musica. Il compianto Fabrizio De Andrè e il neo sposo Francesco Guccini. Due canzoni così diverse tra di loro, ma entrambe simbolo della carriera dei nostri. La prima, in dialetto genovese così dolce e musicale, del periodo più recente di De Andrè, è tratta da un concerto in cui è presente anche il figlio Cristiano che studia già da Faber. La seconda invece è un estratto del secondo album di Guccini e racchiude già tutta poesia del vate di Pavana, qui ripresa da uno dei live album più belli, Fra la via Emilia e il West del 1984.
Cominciamo con Creuza de ma.
Cominciamo con Creuza de ma.
... e terminiamo la nostra prima puntata con Vedi Cara di Francesco Guccini. Appuntamento tra sette giorni con una parziale carrellata sulle uscite di questo 2011, per quanto mi riguarda decisamente sopra la media di questi ultimi anni. Da Matilda Father è tutto, a venerdì prossimo.
Scaletta completa:
1) Pink Floyd - Shine On You Crazy Diamond
2) Led Zeppelin - The Rain Song
3) Deep Purple - Highway Star
4) Bruce Springsteen - Born To Run
5) Nirvana - Smells Like Teen Spirits
6) Pearl Jam - Alive
7) Morphine - Buena
8) Wilco - War On War
9) New Model Army - Stupid Questions
10) Phish - Sample in a Jar
11) REM - Man On The Moon
12) Radiohead - Fake Plastic Tree
13) Depeche Mode - Home
14) Arcade Fire - Intervention
15) CSI - Forma e sostanza
16) Afterhours - Ballata per la mia piccola iena
17) Fabrizio De Andrè - Creuza de ma
18) Francesco Guccini - Vedi cara
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