Abbiamo aperto con Bandito senza tempo dei Gang, pezzo a cui sono molto legato e che suonavo con il mio gruppo quando, come tutti i ventenni cui piace il rock, la massima aspirazione era una cantina, quattro strumenti e un microfono e ci si sentiva come i nostri idoli di allora. I Gang sono stati gli idoli di pochi, ma per quei pochi hanno contato davvero molto.
Bellissima canzone quella che è appena terminata. Ultimo amore, scritta da un giovane Vinicio Capossela per inserirla nel suo secondo album. Ne ha fatta poi di strada il ragazzo, ma già prometteva molto ma molto bene.
La prossima è una cantautrice di cui si parla troppo poco in confronto alla qualità che sprigionano i suoi lavori. Ma si sa, questo non è un paese fondato sulla meritocrazia. Artista milanese, ispirata tra gli altri anche da Joni Mitchell, la ascoltiamo con il primo singolo del suo 5° album del 2007, Universo.
Ok. Cerchiamo di aumentare un po' il ritmo per rallegrare l'atmosfera. E non c'è niente di meglio della Banda di Erriquez Greppi che di atmosfere festose se ne intende. Dall'album Bondo Bondo del 2002 la Bandabardò con Sette sono i re.
Da una banda di culto ad un'altra. I prossimi sono i Marlene Kuntz che lo scorso anno hanno pubblicato il loro ottavo album in studio. Di culto perché, anche se sono riusciti a varcare i confini nazionali grazie anche a collaborazioni importanti, tra cui quella con Skin, rimangono sempre piuttosto ruvidi e non si sono ancora completamente venduti al music business. Buon per loro e ovviamente per noi. Tratta dall'album Bianco sporco, ci gustiamo Bellezza.
Ancora un artista italiano, anche se canta in inglese e della tradizione italiana nella sua musica c'è davvero ben poco. Sto parlando di Guido Marzorati, chitarrista veneziano, di chiara matrice Springstiniana, autore di un ottimo album nel 2004 che ancora non ha avuto però un seguito. Sul suo sito dice che il nuovo album è pronto e uscirà non appena avranno trovato un'etichetta discografica disposta a pubblicarglielo. Noi aspettiamo fiduciosi e intanto ci ascoltiamo Out of My Skin
I prossimi sono gli scozzesi Beta Band con il loro primo singolo in assoluto: Dry The Rain, che nel celeberrimo film Alta Fedeltà tratto dal libro di Nick Hornby, viene usato dal protagonista per vendere furbescamente qualche album di questo gruppo. In effetti il pezzo è un capolavoro di orecchiabilità, e rimane scolpito al primo ascolto. Tutto il contrario del resto della loro produzione, che si attesta comunque su qualità molto elevata.
Paladini del movimento Lo-Fi, sorta di rock a basso profilo, 'rumoroso', senza un briciolo di estetica fine a se stessa, i Pavement rappresentano un vero punto di riferimento nella scena Indi Americana. E da quello che leggo in rete sembra siano in odore di reunion. Staremo a vedere. Per ora li ascoltiamo con Range Life tratta dal loro secondo album del 1994: Crooked Rain, Crooked Rain.
Il prossimo è un pezzo tratto da un album fantastico, spaziale nel senso musicale del termine (ammesso che ne abbia uno). Uno di quegli album che se sei fortunato ti riescono una volta nella vita e devi essere bravo a non cercare di ripeterne il successo copiandolo perchè sarebbe impossibile. Questo è quello che è capitato agli Spiritualized con Ladies And Gentlemen We're Floating In Space, il loro terzo full length del 1997, considerato uno dei capolavori del decennio. Un album da cui pescherò ancora in futuro. Intanto beccatevi Come Together, che non è una cover del brano dei Beatles, ma un caposaldo dello space rock.
Facciamo una capatina anche in ambito post rock già che ci siamo, con gli irlandesi God Is An Astronaut, che ho avuto l'occasione di gustarmi dal vivo lo scorso anno qui a Roma al Circolo degli Artisti, in uno show particolarmente coinvolgente per essere un gruppo solo strumentale. Il brano che stiamo per ascoltare è tratto dal terzo album, Far From Refugee e si intitola Sunrise in Aries
Una One Man Band, creatura di Mr E. all'anagrafe Mark Oliver Everett. Questo sono gli Eels, attivi sin dal 1996 a Los Angeles ed esponenti di punta del cosiddetto indie rock americano. Questa è Flyswatter, presa dal terzo album Daisies Of The Galaxy
Personaggio particolarmente affascinante, chitarrista sublime e voce poliedrica. Lei è Ani DiFranco, prolifica cantautrice e icona del femminismo americano. A 18 anni ha fondato un'etichetta discografica attraverso la quale ha pubblicato tutti i suoi lavori. Ma è dal vivo che conquista tutti, riuscendo a tenere il palco anche da sola con la sua chitarra, per tutta la durata del concerto. Ne è un esempio la successiva Shy da un tour del 2003 senza l'ausilio della band.
Torniamo in Inghilterra e lasciamo l'impegno politico di Ani DiFranco per una via più spensierata alla musica con il brit pop dei Lush. Questa è Ladykiller, primo singolo del loro ultimo album.
L'anno successivo, il 1997, sempre in Inghilterra, esce il secondo album di una band, i Portishead, che con il debutto di tre anni prima (Dummy), hanno dato vita assieme ai Massive Attack, anch'essi di Bristol, ad un nuovo genere musicale: il trip-hop. Una sorta di connubio tra l'hip-hop, l'elettronica, l'acid jazz e il soul. Da questo secondo album ho scelto Humming, per me il vertice compositivo di quel lavoro.
Ancora voci femminili nel prossimo brano, un successo mondiale della band francese Air, che dopo il clamoroso debutto non sono più riusciti a ripetersi a questi livelli, andando via via perdendosi in album sempre più anonimi. Moon Safari invece è impeccabile dalla prima all'ultima nota e All I Need, uno dei due brani cantati dall'americana Beth Hirsch, è il singolo che stiamo per ascoltare.
Una delle voci femminili più importanti della musica 'moderna' è quella di Elisabeth Fraser, cantante degli scozzesi Cocteau Twins. Qui la ascoltiamo in uno dei pezzi migliori dell'ultimo periodo, la canzone Alice inserita nella colonna sonora del film di Bernardo Bertolucci: 'Io ballo da sola'.
Altra voce meravigliosa quella dell'australiana Lisa Gerrard che assieme a Brendan Perry costituisce l'anima di quella che si può tranquillamente definire come la più influente e originale delle band in ambito dark wave (ma in quanto ad originalità non sono secondi a nessuno). Nel brano che andiamo ad ascoltare è però la voce profonda e suggestiva di Perry ad essere in primo piano e a cesellare magistralmente la ballad The Carnival Is Over
Chiudiamo con un divertente estratto dalla colonna sonora del bellissimo film di Kusturica Undergroud, composta dall'artista serbo Goran Bregovic. Con questa vi saluto e vi do appuntamento alla prossima settimana. Buon Rock a tutti.
Playlist completa:
1) Gang - Bandito senza tempo
2) Vinicio Capossela - Ultimo amore
3) Cristina Donà - Universo
4) Bandabardò - Sette sono i re
5) Marlene Kuntz - Bellezza
6) Guido Marzorati - Out of My Skin
7) Beta Band - Dry The Rain
8) Pavement - Range Life
9) Spiritualized - Come Together
10) God Is An Astronaut - Sunrise in Aries
11) Eels - Flyswatter
12) Ani DiFranco - Shy
13) Lush - Ladykiller
14) Portishead - Hummings
15) Air - All I Need
16) Cocteau Twins - Alice
17) Dead Can Dance - The Carnival Is Over
18) Goran Bregovic - Mesecina
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