mercoledì 4 aprile 2012

Metamorphosis #2 - Il prog moderno

Seconda puntata di Metamorphosis per ripercorrere e in alcuni casi riscoprire le band e le canzoni che hanno fatto grande il rock progressivo. Dopo una prima puntata in cui protagoniste sono state le grandi band degli anni settanta che hanno creato quasi dal nulla questo genere mescolando rock e musica classica, oggi vediamo come, nei tempi moderni e quindi dagli anni novanta ad oggi, il progressive abbia avuto nuovi stimoli e si sia evoluto pur in un underground in cui è stato confinato in quanto troppo fuori dagli schemi e lontano dal concetto che si ha della musica e cioè quello di intrattenere distrattamente l'ascoltatore.
Iniziamo questo viaggio dalla Svezia, dove nei primi anni novanta è scattata una scintilla che ha portato diverse band a riprendere il discorso del prog rock dove King Crimson, Genesis e Van Der Graaf lo avevano interrotto e dalla quale tutto il movimento europeo ha tratto nuova linfa per tentare di ridare a questo genere i fasti di un tempo.
Tre grandissime band in particolare sono state a trascinare in alto questo nuovo movimento. Sto parlando di Anglagard, Landberk e Anekdoten dalle quali partiamo per questa nuova puntata di Metamorphosis.




Anekdoten - From Within (From Within, 1999)



Gli Anglagard in particolare hanno pubblicato due soli incredibili lavori nel '92 e nel '94 e poi si sono sciolti, ma è notizia di qualche settimana fa che la lineup originaria si trova al lavoro per l'incisione di nuovo materiale che vedrà la luce probabilmente dopo l'estate. Aspettiamo trepidanti.
Rimaniamo in Svezia per ascoltarci ancora Par Lindh Project e Flower Kings, altre due band che hanno svolto un ruolo fondamentale per la rinascita del prog.







Sempre in Scandinavia ma stavolta in Finlandia, nello stesso periodo i Kingston Wall si sono distinti per un ottimo mix tra progressive e musica psichedelica. Hanno rilasciato tre album prima della morte del leader Petri Walli nel 1995 che ha sancito la fine per questa formazione. Dal primo fondamentale lavoro ci ascoltiamo Waste of Time.




Un'altra grandissima band proveniente dalla Finlandia, incredibilmente prolifica, sono i Circle che dal 1994 ad oggi hanno pubblicato ben 34 album in studio con punte anche di 4 full length in solo un anno solare.
Questa è Vaellus da Rautatie del 2010

Circle - Vaellus (Rautatie, 2010)



Una band che non fa proprio prog ma una sorta di fusion rock strumentale sono gli americani Niacin formata da Billy Sheehan (Mr. Big) al basso, il jazzista Dennis Chamber alla batteria e John Novello alle tastiere. Dal terzo album High Bias ci ascoltiamo Slapped Silly




Spostiamoci in Italia, patria delle grandi formazioni progressive degli anni settanta rinomate e apprezzate in tutto il mondo. Vi propongo due band recenti che miscelano le sonorità dei loro predecessori in un prog rock davvero interessante. Gli Areknames, che hanno preso il nome dal titolo di una canzone di Battiato, provengono da Pescara e sono in attività dal 1997. Questa è Down dal loro debutto del 2003




Gli Ske sono in realtà il progetto solista di Paolo Botta, uno dei migliori tastieristi italiani nel campo progressivo che cita come sue influenze il rock sinfonico dei Gentle Giant e Genesis, il Canterburry Sound, Anglagard e Henry Cow. Lo scorso anno pubblica il suo debutto dal titolo 1000 Autunni dal quale prendiamo il brano Denti




L'Inghilterra, da sempre patria delle migliori formazioni e scene progressive mai registrate, anche negli anni novanta e a seguire si è contraddistinta per la nascita del movimento neo prog attraverso formazioni come Marillion, Pendragon, Arena e tante altre, tutte contraddistinte da un uso massiccio di tastiere. Una delle mie preferite sono gli IQ che ci ascoltiamo con The Darkest Hour da uno degli album migliori della band.

IQ - The Darkest Hour (Ever, 1993)



I Porcupine Tree sono probabilmente la band di rock progressivo inglese più importante dagli anni novanta in poi. Hanno pubblicato 10 album in studio più tantissime altre pubblicazioni tra live, ep, singoli ed edizioni limitate. Mentore della band è il chitarrista Steven Wilson, attivo anche in numerosi altri progetti paralleli, coadiuvato dal tastierista Richard Barbieri, il bassista Colin Edwin e il batterista Gavin Harrison che nel 2002 ha sostituito Chris Maitland. Questa è Don't Hate Me

Porcupine Tree - Don't Hate Me (Stupid Dream, 1999)



Quattro favolosi album in studio sono durati gli Oceansize, una band di Manchester formata nel 1998 e scioltasi purtroppo lo scorso anno. Il loro è stato un progressive caratterizzato più dall'uso delle chitarrre che delle tastiere, influenzato da certa fusion, dal post rock, dal metal, risultando un connubio moderno, perfettamente riuscito, di grandi band come Radioehad, Mogwai, Tool e Nine Inch Nails. Li ascoltiamo con Unfamiliar dal terzo album Frames

Oceansize - Unfamiliar (Frames, 2007)



Anche il piccolo Belgio ha la sua bella formazione di rock progressivo. Si chiamano Hypnos 69, hanno pubblicato cinque full length dal 2001 e sembrano fortemente influenzati dai King Crimson. Ascoltatevi An Aerial Architect dal loro ultimo Legacy per non lasciare alcun dubbio in proposito.




Prima di spostarci al di là dell'oceano vi faccio ascoltare i Sieges Even, un gruppo tedesco che si è sciolto nel 2008 dopo 7 lavori all'insegna di un progressive molto tirato a tratti condito da spunti metal. Da Sophisticated ci ascoltiamo Middle Course.

Sieges Even - Middle Course (Sophisticated, 1995)



Negli Stati Uniti c'è stata e c'è tutt'ora una fervente scena prog per certi versi anche al di sopra di quanto accaduto nel periodo d'oro degli anni settanta quando si parlava, ad eccezione dei Kansas, più di psichedelia che di prog. Verso la fine degli anni ottanta e nei primi anni novanta, grazie a band come Queensryche e soprattutto Dream Theater, ispirate entrambe dai maestri Rush, nasce la corrente metal progressive che in seguito ha prodotto tantissime ottime band e anche fin troppi cloni tanto da saturare il genere a dismisura. Il tutto è nato da questa canzone:

Dream Theater - Metropolis part 1 (Images And Words, 1992)



Nello stesso periodo in America ci sono alcune band che continuano a soffiare sul fuoco del prog, quello più puro, senza contaminazioni, generando anche un discreto seguito. Un esempio è quello degli Echolyn, provenienti dalla Pennsylvania, che hanno rilasciato nel tempo otto album con diverse perle, una delle quali è il secondo lavoro in studio dal quale ci ascoltiamo Here I Am

Echolyn - Here I Am (Suffocating The Bloom, 1992)



Un caso a parte è quello degli Spock's Beard dei fratelli Neal e Alan Morse. Band che si pone a metà strada tra il progressive metal e rock e seppur indicata spesso da membri di altre band, prima come gruppo nuovo da seguire e poi come fonte di influenze varie, non è mai stata completamente accettata sia dai fans del metal che da quelli del rock. Eppure, specie nel primo periodo, hanno rilasciato diversi ottimi lavori. Come il secondo album, Beware of Darkness, dal quale ci ascoltiamo The Doorway

Spock's Beard - The Doorway (Beware of Darkness, 1996)



Probabilmente il gruppo prog più originale degli anni 2000 è rappresentato dai Mars Volta, gruppo di El Paso che comprende elementi portoricani e di origine messicana, oltre che statunitensi. Si presentano come gruppo rock sperimentale contraddistinto da stacchi furiosi e momenti complessi associabili al progressive con una voce al limite del fastidioso e per questo non sempre apprezzati. Questa è Roulette Dares dal debutto del 2003. Con i Mars Volta ci salutiamo consci del fatto di non poter aver trattato in modo esauriente il tema del prog nel periodo moderno, ma avendo gettato delle basi per chi ha intenzione di approfondire ed essendo riusciti a passare tanta ottima musica per passare qualche ora insieme. Alla prossima con Metamorphosis.

The Mars Volta - Roulette Dares (De-Loused in the Comatorium, 2003)



Per ascoltare tutta la puntata come playlist, clicca qui sotto.
Blogcast completo



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