(Candlelight)
data di pubblicazione: 13 febbraio 2012
stoner metal
Introdotto da un riffing micidiale che miscela Black Sabbath e Deep Purple, A Eulogy For The Damned segna il ritorno, dopo cinque anni, di una delle ultime stoner band inglesi rimaste: gli Orange Goblin. Siamo al cospetto di un lavoro che sicuramente farà felici gli amanti di queste sonorità. Potente e pesante come i Queens of the Stone Age, ma senza le incursioni nel doom proprie delle band stoner americane, accennate solo nella lenta The Fog, e neanche i rimandi psichedelici del primo scorcio di carriera. Anzi, il ritmo è sempre piuttosto alto, quasi punk, incessante e prorompente come in The Filthy and the Few o in Return To Mars.
Le prime quattro canzoni in scaletta sono un concentrato di immediatezza, elettricità, songwriting e di un impatto micidiale come raramente mi era capitato di ascoltare su album recenti. La voce di Ben Ward, ruvida e melodica allo stesso tempo, impazza dall'inizio alla fine conferendo alle composizioni quel gusto sporco e con fare deciso e inimitabile rincorre la chitarra di Joe Hoare intenta a macinare riff su riff senza soluzione di continuità. A chiudere un lavoro che è probabilmente il migliore della formazione londinese troviamo la titletrack, la più lunga del lotto, dove le atmosfere cambiano solo inizialmente per poi sbrodolare la solita colata metallica, marchio di fabbrica degli Orange Goblin. Paladini dello stoner con variante metal.
Voto: 7,5
Tracklist:
01. Red Tide Rising
02. Stand For Something
03. Acid Trial
04. The Filthy & the Few
05. Save Me From Myself
06. The Fog
07. Return To Mars
08. Death of Aquarius
09. The Bishops Wolf
10. A Eulogy for the Damned
Sito ufficiale: www.orange-goblin.com/
Label: www.candlelightrecords.co.uk/
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