domenica 24 giugno 2012

giovedì 21 giugno 2012

Silversun Pickups - Neck of the Woods

(dangerbird)
data di pubblicazione: 8 maggio 2012
indie rock, shoegaze


Bollati da Pitchfork, e non solo, come dei cloni spudorati degli Smashing Pumkins, i Silversun Pickups giungono al terzo album in studio e, somiglianze a parte, che pur ci sono ma che non sembrano così preponderanti, non si può non dire che abbiano partorito un ottimo lavoro, perfettamente bilanciato tra sonorità indie radio e arrangiamenti meno convenzionali. Certo, la voce di Brian Aubert non fa nulla per scansare antipatici paragoni con Billy Corgan, ma nel contesto mi sembra che ci stia particolarmente bene, e poi se la sua voce è quella...
Messe da parte le polemiche che non hanno senso di esistere passiamo all'analisi del disco, nato da riflessioni introspettive di Aubert durante un periodo solitario trascorso nel suo rifugio fuori Los Angeles, foriero di ricordi d'infanzia e tradotto in testi malinconici e atmosfere piuttosto oscure.
Brani come Make Believe, il primo singolo Bloody Mary o la struggente Sinner sono qui a confermarci un cambio stilistico per la band californiana in cui le ombre prevalgono sulle luci. Il suono della chitarra è spesso cupo se non per le stilettate tipiche del loro sound. Ogni brano mostra ad ogni ascolto risvolti differenti e arrangiamenti ricchi di idee (Skin Graph in apertura e Mean Spirited brillano in tal senso). 
Neck of the Woods è un album importante per i Pickups, ricco di spunti e carico di energia. E poi non stufa tanto presto come tanta roba che c'è in giro.

Voto: 7,5

Tracklist:
01. Skin Graph
02. Make Believe
03. Bloody Mary (Nerve Endings)
04. Busy Bees
05. Here We Are (Chancer)
06. Mean Spirited
07. Simmer
08. The Pit
09. Dots and Dashes (Enough Already)
10. Gun-Shy Sunshine
11. Out of Breath

Sito ufficialesilversunpickups.com
Facebookwww.facebook.com/silversunpickups
Labeldangerbirdrecords.com



mercoledì 20 giugno 2012

Matilda Father On Air #9

Bentornati sulle web frequenze della vostra Blog Radio preferita da dove fa ritorno una rubrica che il corso degli eventi aveva messo un po' in disparte. Rubrica che ora si occupa solo delle novità discografiche passate sotto silenzio o comunque non messe in evidenza altrove, in quanto soppiantata dai blogcast di Matilda Nights per quanto riguarda la musica non propriamente 'recente'.

La nona puntata di Matilda Father On Air si apre quindi con i Moonface del prolifico musicista canadese Spencer Krug, che nel nuovo lavoro dal titolo Heartbreaking Bravery si fa accompagnare dal gruppo finlandese Siinai per una sorta di kraut progressive post punk space rock



Moonface with Siinai - Teary Eyes And Bloody Lips (Heartbreaking Bravery, 2012)

Dei Ramona Falls abbiamo già ascoltato qualcosa nella playlist del mese di maggio senza aggiungere però altro a riguardo. Loro sono un gruppo proveniente da Portland e hanno pubblicato questo album Prophet, il secondo dopo Intuit del 2009, che è un vero gioiello di musica non facilmente catalogabile, da ascoltare attentamente.


Ramona Falls - Sqworm (Prophet, 2012)

Torniamo indietro di una quarantina d'anni con i Mount Carmel... come? Non dovevamo parlare solo di novità? E' vero ma questa formazione dell'Ohio, che debutta sulla lunga distanza con Real Women, sembra proprio provenire dagli anni settanta dove avrebbero potuto rivaleggiare con Led Zeppelin e Cream. Questa che ci ascoltiamo è la titletrack.


Mount Carmel - Real Women (Real Women, 2012)

Dello stesso mondo tendente all'hard rock vintage sono i tedeschi Kadavar che debuttano con un album autointitolato da quale ci ascoltiamo Creature of Demon


Kadavar - Creatur of Demon (Kadavar, 2012)

Sempre in ambito hard rock ma dalle sonorità un po' più moderne e heavy, gli americani Torche pubblicano il terzo album dal titolo Harmonicraft, un lavoro potente ma allo stesso tempo divertente e spensierato.


Torche - Kicking (Harmonicraft, 2012)

Spostiamoci qui in Italia con l'album di debutto dell'ennesimo gruppo prodotto da Giorgio Canali, i Nolatzco dei quali sicuramente sentiremo parlare in futuro. Questa è Babyrivoluzione


Nolatzco - Babyrivoluzione (Assalto alla luna, 2012)

Loro provengono dalle parti di Venezia e, seppur italianissimi, hanno realizzato un ottimo esordio indie rock da far invidia a tante band americane. Si chiamano Are You Real? e da Songs of Innocence vi faccio ascoltare la prima traccia, The End of the World.






Are You Real? - The End of the World (Songs of Innocence, 2012)

Si accodano allo stesso filone dei Franz Ferdinand, ovvero un rock estremamente ritmato e danzereccio, i canadesi Metric, giunti con Synthetica al quinto album in carriera.


Metric - (Synthetica, 2012)

E' una vecchia conoscenza quella che sta dietro al debutto dei Lightships, si tratta del bassista dei Teenage Fanclub, Gerard Love, che ha messo assieme un gruppo di amici, comprendenti membri dello stesso gruppo e anche Bob Kildea dei Belle and Sebastian per un'operazione che non è altro che un'elegia dell'indie pop tra poesia e aperture melodiche.


Lightships - Sweetness In Her Spark (Electric Cables, 2012)

Un vero e proprio caso negli Stati Uniti, e non solo, è rappresentato da questi Friends, quintetto con sede a Brooklyn che debutta adesso con l'album Manifest, ma già cliccatissimi sul Tubo con i primi singoli pubblicati negli ultimi mesi. Il suono si incentra su molti stili differenti con il minimo comune denominatore che che punta a non far star fermi gli ascoltatori.


Friends - Mind Control (Manifest, 2012)

Molto interessanti questi inglesi, di Birmingham, dal nome Guillemots, che arrivano al traguardo del quarto album con questo Hello Land! spaziando dal surf alla psychedelia, dal folk al funk, anche nello stesso brano, con una naturalezza fuori dal comune. Come per la bellissima Up On The Ride.


Guillemots - Up On The Ride (Hello Land!, 2012)

Terzo album per la cantautrice in salsa country Shannon Stephens, dolce e ammaliante sulle note della sua chitarra acustica. Tra ballate blues e duetti con Bonnie Prince Billy, Pull It Together non deluderà gli appassionati di questa musica tradizionale americana.


Shannon Stephens - Care of You (Pull It Together, 2012)

Ottimo lavoro il secondo di Edward Sharpe (alias Alex Ebert) assieme alla sua compagnia di bizzarri artisti che si fanno chiamare The Magnetic Zeros. Here è un condensato di ottima musica che prende spesso spunto dagli spiritual sudisti della notte dei tempi. L'hit single Man on Fire è irresistibile, così come il video che l'accompagna.


Edward Sharpe & The Magnetic Zeros - Man on Fire (Here, 2012)

Cambiamo repentinamente genere con qualcosa di più pesante e claustrofobico. Loro sono i Dope Body e con Natural History martellano hardcore e noise senza lesinare in groove.


Dope Body - Lazy Slave (Natural History, 2012)

Il debutto degli Earthlimb, terzetto tedesco capitanato dal polistrumentista Patrick Hagmann, mi ha fatto sussultare sin dal primo ascolto. Per capirci non siamo poi così distanti dagli Oceansize, con qualche influenza anche dai seminali Anekdoten. Il brano che vi faccio ascoltare, a conclusione di questa nona puntata di On Air, è per ora l'unico brano che ho trovato sul Tubo, ma tutto l'album merita.
Buon ascolto ancora e alla prossima su queste pagine.


Earthlimb - Pulsar (Origin, 2012)


Link alla Playlist completa


1) Moonface with Siinai - Teary Eyes And Bloody Lips (Heartbreaking Bravery, 2012)
2) Ramona Falls - Sqworm (Prophet, 2012)
3) Mount Carmel - Real Women (Real Women, 2012)
4) Kadavar - Creatur of Demon (Kadavar, 2012)
5) Torche - Kicking (Harmonicraft, 2012)
6) Nolatzco - Babyrivoluzione (Assalto alla luna, 2012)
7) Are You Real? - The End of the World (Songs of Innocence, 2012)
8) Metric - (Synthetica, 2012)
9) Lightships - Sweetness In Her Spark (Electric Cables, 2012)
10) Friends - Mind Control (Manifest, 2012)
11) Guillemots - Up On The Ride (Hello Land!, 2012)
12) Shannon Stephens - Care of You (Pull It Together, 2012)
13) Edward Sharpe & The Magnetic Zeros - Man on Fire (Here, 2012)
14) Dope Body - Lazy Slave (Natural History, 2012)
15) Earthlimb - Pulsar (Origin, 2012)



giovedì 14 giugno 2012

Novità: A Place To Bury Strangers - Worship

E' uscito un paio di giorni fa in Europa (negli Stati Uniti invece sarà  pubblicato il 26 giugno) il terzo album degli A Place To Bury Strangers dal titolo Worship e ampiamente anticipato dall'ottimo ep di qualche mese fa Onwards the Wall di cui vi ho già parlato qui.


La peculiarità di questo nuovo episodio della formazione newyorkese è quella di essere stato suonato (così afferma il bassista Dion Lunadon) con strumenti progettati e costruiti da loro stessi appositamente per queste canzoni e mai utilizzati prima d'ora. Il suono che ne è venuto fuori è essenzialmente noise e shoegaze, con elementi post punk, e il risultato è veramente notevole. Mi accodo al giudizio di Ivan su Radiorock.to che ne parla come uno dei migliori album usciti quest'anno, soprattutto perchè si distingue particolarmente da tutto ciò che è uscito finora. Un lavoro personale e originale, e decisamente godibile, il chè non guasta.



A Place To Bury Strangers - You Are The One (Worship, 2012)

A Place To Bury Strangers - Revenge (Worship, 2012)


martedì 12 giugno 2012

Novità: Japandroids - Celebration Rock


I Japandroids sono un duo canadese formato da Brian Kings (chitarra e voce) e David Prowse (batteria e voce) e Celebration Rock è l'atteso seguito dell'ottimo debutto del 2009 Post-Nothing. Ancora una volta l'energia che sprigionano i due di Vancouver è abbastanza inusuale per gruppi rock di questo periodo, però che diamine! Questo è puro rock & roll, senza alcun compromesso. Le otto tracce di Celebration Rock (e che celebrazione) filano via che è un piacere, tra chitarre distorte e taglienti e una batteria spremuta al massimo. I riferimenti storici sono riconducibili agli Husker Du, ai Pixies più violenti, ai Dinosaur Jr. e certamente anche i Replacements ai quali si ispirano esplicitamente. E pensare che avevano deciso di sciogliersi l'indomani dell'uscita del primo album, poi venne il successo con il tam tam mediatico delle radio americane e si sono ritrovati senza accorgersene in giro per il mondo a suonare tutta la loro voglia di rock & roll. E noi qui a soddisfare la nostra.





Japandroids - The House That Heaven Built (Celebration Rock, 2012)

Japandroids - The Nights of Wine and Roses (Celebration Rock, 2012)

Japandroids - Evil's Sway (Celebration Rock, 2012)


domenica 10 giugno 2012

Matilda Father Live Show #8 - Bruce Springsteen

In occasione delle date italiane di Milano, Firenze e Trieste di questi giorni del Boss con la sua E Street Band, non poteva mancare una capatina negli studi di Matilda Father Blog Radio (eh già...) nei quali Springsteen suona per i nostri ascoltatori tutta la scaletta del concerto di San Siro dell'8 giugno scorso. Un concerto maestoso di quasi quattro ore nel quale il rocker americano sprigiona un'energia incredibile attraverso i brani più rappresentativi (non tutti però, perchè sarebbe impossibile) di una carriera ormai quarantennale.



Playlist completa del concerto


We Take Care of Your Own
Wrecking Ball
Badlands
Death To My Hometown
My City of Ruins
Spirit in the Night
The E Street Shuffle
Jack of All Trades
Candy's Room
Darkness on the Edge of Town
Johnny 99
Out in the Street
No Surrender
Working on the Highway
Shackled and Drawn
Waitin' on a Sunny Day
The Promised Land
The Promise
The River
The Rising
Radio Nowhere
We Are Alive
Land of Hope and Dreams


Primo bis
Rocky Ground
Born in the U.S.A.
Born to Run
Cadillac Ranch
Hungry Heart
Bobby Jean
Dancing in the Dark
Tenth Avenue Freeze-Out


Secondo Bis
Glory Days
Twist and Shout



giovedì 7 giugno 2012

Matilda Nights #27

Questa notte ci ascoltiamo una grande compilation di musica metal, partendo da gruppi capostipite come Motorhead e Iron Maiden, proseguendo con i Metallica e i Dream Theater fino ad arrivare a qualcosa di Death con gli Opeth e i Death appunto. Vi consiglio di alzare il volume





Motorhead - The Ace of Spades (The Ace of Spades, 1980)
Iron Maiden - Hallowed Be Thy Name (The Number of The Beast, 1982)
Queensryche - Eyes of a Stranger (Operation Mindcrime, 1988)
Dream Theater - Pull Me Under (Images and Words, 1992)
Blind Guardian - Mirror Mirror (Nightfall in Middle Earth, 1998)
Metallica - Fade To Black (Ride The Lightning, 1984)
Cynic - Veil of Maya (Focus, 1993)
Death - Painkiller (The Sound of Perseverance, 1998)
Opeth - Bleak (Blackwater Park, 2001)
Sepultura - Roots Bloody Roots (Chaos A. D. 1993)
Mastodon - Oblivion (Crack the Skye, 2009)
My Dying Bride - The Cry of Mankind (The Angel and the Dark River, 1995)


Blind Guardian

Dream Theater

Iron Maiden

Metallica

Motorhead

Mastodon

Opeth


Novità: dEUS - Following Sea

Esce a sorpresa domani, a pochi mesi da Keep You Close, un nuovo lavoro in studio per i dEUS che prenderà il titolo di Following Sea, anticipato pochi giorni fa dal singolo Quatre Mains che spiazza non poco l'ascoltatore. Non solo per il cantato/recitato in lingua madre (francese - loro sono belgi), che a memoria non ricordo abbiano mai usato in passato, ma anche e soprattutto per le sonorità che fuoriescono da questo video, abbastanza distanti da ciò cui ci ha abituato nel tempo il quintetto di Anversa.
Secondo il cantante Tom Barman era giusto pubblicare nuovo materiale a così poca distanza dal precedente perchè "C'erano alcune canzoni che non volevamo perdere, che non volevamo stessero a prendere polvere su uno scaffale per quattro anni e abbiamo deciso di cambiare il nostro solito di lavorare, di fare meno i preziosi, finendo i brani velocemente per renderli disponibili al pubblico. E' il fottuto 2012, l'idea di aspettare mesi prima di pubblicare qualcosa è così fuori moda..."


Bene, in attesa di mettere le mani sull'album completo, ecco a voi Quatre Mains.




dEUS - Quatre Mains (Following Sea, 2012)



mercoledì 6 giugno 2012

Soulsavers - The Light The Dead See

(V2 Music)
data di pubblicazione: 21 maggio 2012
pop rock

Cominciamo con il dire che The Light The Dead See non è il nuovo album solista di Dave Gahan ma ci si avvicina parecchio, non foss'altro che tutto il lavoro compositivo delle parti strumentali e l'intera produzione è appannaggio del duo inglese Rich Machin e Ian Glover, meglio conosciuti come Soulsavers. Ancor di più che nei dischi precedenti, dove Mark Lanegan aveva sì prestato la sua voce ma lo aveva fatto assieme ad altre seppur meno ingombranti collaborazioni, questa volta il compito affidato al frontman dei Depeche Mode è ancora più importante, e cioè unico titolare delle parti cantate, anche dal punto di vista compositivo (come aveva fatto anche Lanegan anche se non esclusivamente).
In più Gahan ci mette un trasporto ed una  interpretazione che va al di là dell'essere un semplice 'ospite' ma il perno centrale delle dieci (a cui si aggiungono due brevi strumentali) composizioni che catturano l'attenzione sin dal primo, non facile, ascolto. A prima vista sembrerebbe un'operazione patinata ma è tutt'altro che immediato il risultato ottenuto che, anche se collocabile nel filone inflazionato del pop rock, va oltre e ci consegna un album epico e maturo, impreziosito da alcune chicche (su tutte la maestosa Longest Day) che non faranno gridare al miracolo, ma collocano il ritorno dei Soulsavers un paio di gradini sopra la media, comunque non particolarmente alta, del genere.


Voto: 7

Tracklist
01. La Ribera Edit
02. In The Morning
03. Longest Day
04. Presence of God
05. Just Try
06. Gone Too Far
07. Point Sur Pt. 1
08. Take Me Back Home
09. Bitterman
10. I Can't Say
11. Take
12. Tonight

Sito ufficialewww.thesoulsavers.com
Facebookwww.facebook.com/soulsavers



Novità: Public Image Ltd. - This Is PIL


Smessi di nuovo i panni di Johnny Rotten e archiviata l'improbabile reunion con i Sex Pistols, non senza polemiche, John Lydon rispolvera la band che tuttora lo rappresenta più di ogni altra, quei PIL - Public Image Ltd. - che, ci tiene a sottolinearlo anche nel titolo, sono quelli proposti oggi, a dispetto dei vari cambi di formazione che hanno portato a suo tempo all'allontanamento di Jah Wobble e Keith Levene, gli altri due co-fondatori. A venti anni esatti dall'uscita dell'ultima fatica That What Is Not, esce quindi This Is PIL, autoprodotto dal cantante addirittura con i soldi ricavati dalla partecipazione all'Isola dei Famosi inglese. Il nuovo lavoro, rutto iniziale a parte, non fa rimpiangere più di tanto le vecchie e più celebrate produzioni del gruppo londinese, con un caleidoscopio di umori che vanno dal folk al post punk, fino al reggae, al rock e al funk. Delle dodici tracce che compongono l'album vi faccio ascoltare le due che più mi hanno fatto sobbalzare: la tiratissima Terra Gate e la più ossessiva Deep Water.




PIL - Deep Water

PIL - Terra Gate



lunedì 4 giugno 2012

La Playlist di Maggio

Come ogni mese vi posto la playlist con le 30 canzoni più ascoltate qui alla blog radio, anche se poi in effetti per alcune di esse è la prima vera pubblicazione sul blog. Sono le canzoni più rappresentative del mese appena trascorso, quelle più passate sul mio ipod, quelle che mi sono piaciute di più tra le centinaia recentemente ascoltate.


La Playlist di Maggio (clicca per ascoltare)

1) Joey Ramone - Rock and Roll Is The Answer (Ya Know? 2012)
2) Cheap Time - Another Time (Wallpaper Music, 2012)
3) Mind Spiders - You Are Dead (Meltdown, 2012)
4) Dandy Warhols - Sad Vacation (This Machine, 2012)
5) Dr. John - Revolution (Locked Down, 2012)
6) Jack White - Sixteen Saltlines (Blunderbuss, 2012)
7) Silversun Pickups - Bloody Mary (Neck of The Woods, 2012)
8) Brian Jonestown Massacre - I Wanna Hold Your Other Hand (Aufheben, 2012)
9) Gravenhurst - The Prize (The Ghost In Daylight, 2012)
10) Graham Coxon - Ooh Yeh Yeh ()
11) Beach House - Myth (Bloom, 2012)
12) Best Coast - The Only Place (The Only Place, 2012)
13) White Rabbits - Heavy Metal (Milk Famous, 2012)
14) Spain - I'm Still Free (The Soul of Spain, 2012)
15) Father John Misty - Hollywood Forever Cemetery Sings (Fear Fun, 2012)
16) Ty Segall & White Fence - I'm Not A Game (Hair, 2012)
17) Paradise Lost - Honesty In Death (Tragic Idol, 2012)
18) Philm - Held In Light (Harmonic, 2012)
19) Black Mountain - Mary Lou (Year Zero, 2012)
20) The Mars Volta - The Malkin Jewel (Nocturniquet, 2012)
21) Sigur Ros - Ekki Mukk (Valtari, 2012)
22) A Whisper In The Noise - All My (To Forget, 2012)
23) The American Dollar - As We Float (Awake In The City, 2012)
24) The Cult - Lucifer (Choice of Weapon, 2012)
25) Ramona Falls - Spore (Prophet, 2012)
26) Soulsavers - Longest Day (The Light And Dead See, 2012)
27) Disappears - Replicate (Pre Language, 2012)
28) Garbage - Blood For Poppies (Not Your Kind of People, 2012)
29) The Parlotones - Save Your Best Bits (Journey Through The Shadow, 2012)
30) Eddie Vedder - Skipping


sabato 2 giugno 2012

Novità: I Like Trains - The Shallows


Terzo full length, con altrettanti ep all'attivo, per gli I Like Trains, precedentemente conosciuti come iLiKETRAiNS, band proveniente da Leeds e inserita un po' troppo frettolosamente nel filone di certo post rock, dal quale con questo The Shallows provano a discostarsi almeno in parte. Una musica tutt'altro che allegra e spensierata quella proposta dal combo di David Martin, che certo non rassicura l'ascoltatore con le sue liriche baritonali e sussurrate a contrastare l'inquietante tappeto sonoro scolpito dalla chitarra di Guy Bannister. L'atmosfera è prevalentemente oscura e solo in pochi momenti qualche spiraglio di luce prova a farsi spazio, incuneandosi a fatica tra ipnotici arpeggi di chitarra e fredde partiture di synth.
In definitiva un buon disco dalle forti tinte introspettive dove prevalgono due brani, il primo singolo Mnemosyne, con le sue cupe linee di basso e la più lunga Reykjavik, nella quale riaffiora qualche elemento post rock.



I Like Trains - Mnemosyne

I Like Trains - Rwykjavik



Novità: Leech - If We Get There One Day, Would You Please Open The Gates?



Formatisi nel 1995 in Svizzera, i Leech sono giunti al quarto album in studio con questo If We Get There One Day, Would You Please Open The Gates? che ancora una volta li vede impegnati in lunghe cavalcate strumentali, partendo da un'ideologia progressive di base e spingendosi fino al post rock più lisergico e d'atmosfera. Forse l'album risulta un po' troppo lungo e monotematico ma vi assicuro che ascoltato in sottofondo la sera, leggendo un bel libro, ne viene fuori un'ottima colonna sonora, sognante, d'impatto, rilassante e carica di suspense.


Leech - Hands Full of Hearts, Heart Full of Stones

Leech - Turbolina


Gravenhurst - The Ghost In Daylight

(Warp Records)
data di pubblicazione: 30 aprile 2012
slowcore, folk contemporaneo

Sono passati ben cinque anni da quel The Western Lands che era entrato in molte classifiche di fine anno nelle varie riviste di rock indipendente. I Gravenhurst, creatura di Nick Talbot che risulta anche l'unico membro effettivo della band dopo che nel 2008 ha lasciato il suo più stretto collaboratore Dave Collingwood, si rifanno vivi con The Ghost in Daylight, lavoro estremamente introspettivo che si colloca sia nel filone slowcore che in quello del cantautorato folk, prendendo il meglio da entrambi i generi. La chitarra arpeggiata di Talbot ci catapulta immediatamente nel suo mondo acustico e malinconico, nel quale regna la melodia e una delicata raffinatezza che pervade l'intero lavoro.
I primi quattro brani sono delle gemme che fanno volare molto in alto The Ghost In Daylight, tutte simili nell'impianto costruttivo (The Prize e In Miniature su tutti), ma cariche di un songwriting incredibilmente ispirato. Nella parte centrale Talbot abbandona le chitarre e si concede qualche escursus in atmosfere eteree di chiara ispirazione Air (Islands), per poi tornare ad incantare con le sue ballate acustiche, leggiadre al punto giusto ma intrise di quel pizzico di inquietudine che dona loro una magia difficilmente replicabile.
Da segnalare che tutte e dieci le canzoni che compongono l'album sono state postate su YouTube dall'autore stesso sul suo canale personale. Davvero una lodevole iniziativa.


Voto: 8

Tracklist:
01. Circadian
02. The Prize
03. Fitzrovia
04. In Miniature
05. Carousel
06. Islands
07. The Foundry
08. Peacock
09. The Ghost of Saint Paul
10. Three Fires


Sito Ufficiale: gravenhurstmusic.com
Facebook: www.facebook.com/gravenhurst


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