sabato 31 dicembre 2011

The Song of the Day #13 - The Bevis Frond

Ultima canzone per quest'anno che sta per finire, anche se continueremo a parlare di uscite del 2011 ancora per qualche giorno, visto che ho in cantiere diversi lavori di cui non si può non parlare.
Nell'ultimo dell'anno voglio però segnalarvi uno degli ultimi ad arrendersi per quanto riguarda la musica "artigianale", basata su un tipo di sonorità e di approccio all'arte assolutamente fuori dalle mode. Lavori autoprodotti, senza un briciolo di esposizione mediatica, pensando solo al piacere personale di fare ciò che più lo realizzi e rappresenta. Lui è Nick Saloman, alias Bevis Frond, che dal 1987, con cadenza quasi annuale, realizza album di rock prettamente chitarristico, quasi psichedelico, senza variare di una virgola il credo degli esordi, pubblicati, manco a dirlo, dalla sua etichetta personale, la Woronzow Record.


In effetti credevamo di averlo perduto in quanto era dal 2004 che non si faceva più sentire. Invece, a sorpresa, in ottobre rilascia il nuovo album "The Leaving Of London", il cui titolo lascia ad intendere di aver intrapreso un viaggio in una nuova dimensione lontano dalla capitale, nella quale dare seguito ai suoi lavori fuori dal tempo.


Il tocco è sempre lo stesso (quanto mi piace la coerenza musicale), riff di chitarra ad impreziosire tutte le composizioni con un'attitudine psichedelica figlia degli anni '70. 18 canzoni, dalle quali ho estratto il brano "You'll Come", che è una summa dell'intera omnia opera dei Bevis Frond.
Buon ascolto e buona conclusione di anno a tutti.


The Bevis Frond - You'll Come (The Leaving of London , 2011)



venerdì 30 dicembre 2011

Uscite del 2011 (terza e ultima parte)

Siamo arrivati all'ultima puntata dell'anno e non si poteva che chiudere con la terza parte delle migliori uscite di questo 2011, con la quale terminiamo questa serie, ben consapevoli di non aver spaziato esaustivamente su tutto il materiale uscito degno di annotazione. Considerando però il fatto che si è cominciato a novembre e che il tempo non era a nostro favore, si può dire che abbiamo dato comunque un quadro indicativo di come sia stata la musica dell'anno solare che si sta per concludere.

Se vi siete persi le prime due puntate, potete trovarle qui e qui.

Cominciamo con due artisti di casa nostra, due cantautori così diversi ma molto simili nell'animo: Vinicio Capossela, autore di un doppio album molto ambizioso, di difficile assimilazione, ma di rara bellezza e Ivano Fossati che con l'ennesimo capolavoro "Decadancing" chiude, così come ci ha annunciato un paio di mesi fa, la sua carriera di cantautore (ma sarà poi davvero l'ultimo?). Eccoli in sequenza.


Vinicio Capossela - La bianchezza della balena (Marinai, profeti e balene)

The Song of the Day #12 - The Dear Hunter


Operazione mastodontica quella che il polistrumentista Americano Casey Crescenzo, con i suoi Dear Hunter, ha realizzato nel corso di quest'anno. Una serie di E.P., 9 per la precisione, contenenti 4 tracce ciascuno, ognuno dedicato ad un colore e ad un genere musicale, composti e registrati tra gennaio e marzo e pubblicati a giugno.


L'occasione è quella del cofanetto che li contiene tutti, uscito a novembre e intitolato "The Color Spectrum". 9 colori per 9 stili musicali diversi, ma non è solo un esercizio di stile, tanto per far vedere che sono capaci a fare un po' di tutto. Essenzialmente è un periodo estremamente creativo quello che sta passando Crescenzo, arrivato a metà di un altro mega progetto, un concept album in 6 atti, di cui sono usciti i primi 3 negli scorsi anni mentre gli altri sono già in cantiere. In pratica ha trovato il mezzo per utilizzare tutto ciò che ha composto ultimamente e che, per ovvi motivi di contesto, non può far parte del concept in atto. E noi gli ne siamo profondamente grati, visto il livello di tale lavoro.


In dettaglio, questo è il contenuto dei nove E.P.: Black è il più sperimentale, miscela elettronica e progressive. In Red dominano le chitarre per un hard rock piuttosto pesante. Orange accoglie ancora hard rock, ma più lavorato e più seventy oriented. Con Yellow ci si sposta sul versante indie pop. Green è decisamente più folk con un episodio che vira sul country. Blue è lento, meditativo e sognante mentre con Indigo si torna sull'elettronica, con brani di atmosfera quasi new age. Violet è caratterizzato da una vena teatrale, quasi una colonna sonora per un musical. Ed infine White ricalca il pop rock pianistico dei migliori Coldplay.

Per The Song of the Day la difficile scelta si è posata su un brano del Black E.P. "This Body", una delle più originali di tutto il cofanetto a mio avviso. Vi consiglio comunque di ascoltarlo tutto se potete, se cercate bene su YouTube dovrebbe esserci molto materiale a riguardo.


The Dear Hunter - This Body (The Color Spectrum, 2011)


giovedì 29 dicembre 2011

The Song of the Day #11 - Okkervil River



Quest'anno gli Okkervil River si sono già fatti sentire con il lavoro "I'm Very Far" uscito a maggio, un album controverso, non apprezzato a fondo da tutti gli amanti della formazione di Austin, ma a mio avviso degno successore del doppio "The Stage Names"/"The Stands Inn". Ora, a distanza di pochi mesi, tornano con un E.P. di cover dal titolo "Golden Opportunities 2" che riprende il discorso lasciato nel dicembre del 2007 quando pubblicarono sul proprio sito "Golden Opportunities Mixtape" contenente 8 brani (più uno live) di artisti considerati importanti per il background di Will Sheff.
Dopo quattro anni, ancora sotto Natale, la storia si ripete. Sempre in download gratuito dal proprio sito, il nuovo E.P. ci propone 5 brani di altrettanti artisti non proprio di primo piano (2 americani, 2 inglesi e un'australiano) che ci consegnano una band capace di confrontarsi con le diverse culture anglosassoni, in bilico tra folk cantautoriale e rock tradizionale, con la voce a tratti malinconica di Sheff che si eleva al di sopra di tutti.


The Song of the Day di oggi è quindi un brano tratto da questo E.P., la cover di "U.F.O." dell'inglese Jim Sullivan.


Okkervil River - U.F.O. (Golden Opportunities 2, E.P. 2011)


mercoledì 28 dicembre 2011

The Song of the Day #10 - The Walkabouts



Dal 1985, anno in cui hanno dato alle stampe il primo extended play, "22 Disasters", ne hanno fatta di strada, ma riescono ancora a sorprendere chi credeva che avessero già da tempo dato il meglio di se stessi con lavori quali "Satisfied Mind" oppure Nighttown" o il più recente "Acetylene". Gli Walkabouts tornano a distanza di sei anni, periodo in cui hanno preso parte ad una miriade di progetti paralleli, compreso un album solista per Chris Eckman, con un lavoro che sprigiona classe cristallina in ogni nota.
"Travels In The Dustland" fin dalla prima "My Diviner" alla conclusiva meravigliosa "Horizon Fade" non presenta alcun calo di tensione, alternando la voce fatata di Carla Torgerson a quella più ruvida di Eckman in un susseguirsi di momenti ora delicati, ora più incisivi, ma mai fuori dalle righe di un dream pop di altissima qualità.


Difficile scegliere tra le undici tracce la più significativa, si rischierebbe di sminuirne le altre in un lavoro che va ascoltato tutto d'un fiato, perdendosi nei meandri delle brughiere dipinte dal combo di Seattle.
Ma siamo qui per questo e dopo un lungo e articolato consulto con metodologie moderne e tecnologicamente avanzate (dal pari e dispari all'anghingò), abbiamo scelto come The Song of the Day la trascinante e apocalittica "Every River Will Burn".
Buon ascolto


The Walkabouts - Every River Will Burn (Travels In The Dustland, 2011)


martedì 27 dicembre 2011

The Song of the Day #9 - Mighty Mighty Bosstones

Tornano alla grande i paladini dello ska-punk americano, i bostoniani Mighty Mighty Bosstones, con "The Magic of Youth", secondo lavoro dopo il breve scioglimento del 2004 e la conseguente reunion nel 2007. Proprio una seconda giovinezza per Dicky Barrett e i suoi musicisti, a due anni dal trentennale che festeggeranno nel 2013, impressa nei solchi virtuali di quest'album nel quale sassofoni e tromboni si rincorrono come ai bei tempi di "Devil's Night Out" o del vendutissimo "Let's Face It".


Non manca niente tra le undici tracce che compongono "The Magic of Youth", lavoro breve ma intenso come nella migliore tradizione, dagli anthem ska che non mancheranno di far divertire e ballare chiunque ascolti, e pezzi (pochi) meno tirati, incastonati apposta in mezzo per riprendere fiato in attesa del botto successivo.
Come The Song of the Day di oggi abbiamo scelto il brano "Like a Shotgun", autentico nuovo inno dei Mighty Mighty Bosstones. Skateniamoci!


Mighty Mighty Bosstones - Like a Shotgun (The Magic of Youth, 2011)


lunedì 26 dicembre 2011

The Song of the Day #8 - Jonsi


In Italia uscirà a marzo 2012, ma negli Stati Uniti "We Bought A Zoo" è l'atteso film di Natale 2011, con Matt Damon e Scarlett Johansson. A noi però oggi interessa la colonna sonora, composta interamente dal frontman dei Sigur Ros, Jonsi, che dopo il debutto da solista del 2009, e in attesa pare in primavera del nuovo album della formazione islandese, è stato ingaggiato da Cameron Crowe per affidargli le musiche del suo nuovo film.


domenica 25 dicembre 2011

The Song of the Day #7 - Jeff Bridges

Lui è un attore ormai da anni sulla bocca di tutti, tra i più bravi in circolazione negli Stati Uniti, che si è scoperto avere una grande passione per la musica country, dopo aver interpretato il cantante Bad Blake nel film che gli è valso un Oscar e un Golden Globe come miglior attore: "Crazy Heart". Sto parlando di Jeff Bridges, el Grinta o meglio ancora il Drugo del Grande Lebowski, che oggi si presenta al suo pubblico in una nuova veste, quella di cantautore country rock, in un album che porta semplicemente il suo nome.

sabato 24 dicembre 2011

The Song of the Day #6 - Van Der Graaf Generator


The Song of the Day oggi ospita un gruppo storico del rock progressivo inglese degli anni '70, i Van Der Graaf Generator, che proprio quest'anno, a marzo (eh sì, le mie auto imposte regole sono proprio andate a donnine di facili costumi), hanno dato alle stampe un nuovo lavoro di inediti, già il terzo dalla reunion del 2005. La band di Peter Hammill, Hugh Banton e Guy Evans, orfana ormai del sassofonista David Jackson, sembra attraversare una nuova vena creativa non lontana da quella che ha partorito capolavori del calibro di "H To He" e "Pawn Hearts". Anche se il livello di quelle composizioni è difficilmente raggiungibile, i tre dinosauri stanno dimostrando al mondo che loro ci sono ancora e che non hanno nessuna intenzione di appendere gli strumenti al chiodo. E ci mancherebbe pure vista la qualità assoluta di questo nuovo album.

venerdì 23 dicembre 2011

Christmas Songs

Mancano due giorni a Natale, le feste, nonostante la crisi, stanno ormai per cominciare, e anche Matilda Father Blog Radio si veste di rosso per non sfigurare dinnanzi alle discusse nonché sobrie luminarie che ormai da più di un mese hanno invaso le città.
Tema unico della puntata di oggi è quindi il periodo di Natale con una grande abbondanza di titoli dedicati, visto che ogni anno gli artisti fanno a gara a chi pubblica il miglior album natalizio, e di canzoni rock a questo proposito ne sono state fatte parecchie.

Cominciamo subito con un classico, pubblicato nel 1957 negli Stati Uniti dal cantante Bobby Helms: Jingle Bell Rock, brano che in seguito è stato coverizzato dai più svariati artisti, cito tra tutti Billy Idol, autore di una versione che a sua volta è diventata un classico. Qui ci ascoltiamo l'originale.

Bobby Helms - Jingle Bell Rock


The Song of the Day #5 - Stephen Malkmus

In barba alle regole che mi ero imposto per le quali questa rubrica doveva accogliere brani di album usciti non più tardi di due mesi addietro, faccio oggi una piccola eccezione parlando di un album uscito ad agosto (andiamo, ho sforato di poco...), per il quale è però doveroso spendere due righe. Mi riferisco al nuovo lavoro dell'ex ex Pavement, Stephen Malkmus (è un ex ex in quanto si sono ufficialmente riuniti lo scorso anno, per ora solamente per alcune tournée e per una raccolta uscita con l'occasione del ventennale della band).


Ed è un atteso ritorno quello del chitarrista californiano che dopo lo scioglimento della band madre ha pubblicato 5 album assieme un nuovo connubio chiamato The Jicks. Mirror Traffic, pur non modificando sostanzialmente le coordinate del loro sound, fatto di ballate e pezzi più movimentati che molto hanno preso dal suono Pavement, rappresenta forse il vertice della sua carriera solista. E molto in questo senso è dovuto alla pulita produzione di quel mostro sacro di Beck, che ci mette sicuramente più di qualcosa di suo.

giovedì 22 dicembre 2011

The Song of the Day #4 - The Black Keys



Quarto appuntamento per "The Song of the Day" e oggi la scelta cade sul primo singolo di quello che tra poco, nelle classifiche che verranno stilate a fine anno per quanto riguarda gli addetti ai lavori del 'nostro' genere musicale, sarà uno degli album maggiormente citati per le prime 10 posizioni, ve lo garantisco. Loro sono Dan Auerbach, già autore di un ottimo solo album due anni fa, e Patrick Carney, rispettivamente chitarra (e voce) e batteria del duo proveniente dall'Ohio, meglio conosciuto come The Black Keys.  Hanno all'attivo, con quest'ultimo, ben sette album, ma è con gli ultimi tre che stanno scalando posizioni su posizioni nelle gerarchie dell'indie rock americano.

mercoledì 21 dicembre 2011

The Song of the Day #3 - Ozric Tentacles



Ogni volta che esce un nuovo lavoro degli Ozric Tentacles sai già cosa ti aspetti. Una miscela spaziale di riff ipnotici, cavalcate psichedeliche, ritmi ossessivi, miriadi di suoni che si protraggono senza soluzione di continuità. Ecco, questi sono gli Ozric Tentacles e anche il nuovo album Paper Monkey non si sottrae a codeste immutabili regole. E siamo arrivati alla 28a (!) pubblicazione, compresi i primi lavori su nastro distribuiti ai numerosi live cui partecipavano.

martedì 20 dicembre 2011

The Song of the Day #2 - Cosmo Jarvis

Secondo appuntamento con The Song of The Day. Oggi parliamo del secondo album di Cosmo Jarvis, giovane musicista inglese, anche se nativo del New Jersey, autore di un doppio album di debutto nel 2009, nel quale aveva già fatto intravedere le sue doti di artista poliedrico e altamente creativo. Come lui stesso cita nel suo sito è un cantante, autore, attore, regista, compositore, produtore e multi strumentista. E ha solo 22 anni!


The Song of the Day #1 - REM

Oggi prende vita una nuova rubrica, per quanto possibile giornaliera, che spero possa divenire nel tempo un punto di riferimento per chi non è mai sazio di novità discografiche. The Song of the Day metterà in evidenza ogni giorno una canzone di un album di qualsivoglia genere musicale, sempre ovviamente nell'ambito della musica rock a largo spettro. Che sia un singolo oppure un estratto rappresentativo dell'album in questione, sarà comunque una novità più o meno recente, e ci accompagnerà giorno dopo giorno, durante la stagione musicale.

Cominciamo, mi sembra doveroso, con una canzone inedita inserita nel "Best of" definitivo dei REM (qui da Matilda Father i REM si pronunciano REM all'italiana, non ariem all'inglese), uscito l'11/11/11, data carica di simbolismo, esattamente la stessa in cui è nata questa Blog Radio. La canzone del giorno è quindi We All Go Back To Where We Belong, uno dei tre inediti della raccolta Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage 1982-2011.

giovedì 15 dicembre 2011

Viaggio nel rock svedese

Approfittando di una breve ma intensa vacanza, da cui sono appena tornato, nella cosiddetta Venezia del nord o anche Regina dei ghiacci, la capitale della Svezia, Stoccolma, prendo spunto per un viaggio attraverso questa terra fredda ma allo stesso tempo molto accogliente ed estremamente viva, nei meandri della musica soprattutto di stampo rock che da lì proviene.

Il nostro viaggio non può che cominciare con un gruppo che rock non è, ma dal quale non è possibile prescindere se si vuole dare un quadro completo della scena musicale svedese. Sto parlando ovviamente degli Abba, che con gli oltre 370 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, possono essere considerati a ragione tra gli esponenti di maggior rilievo di tutta la musica pop mondiale. Bjorn Ulvaeus, Benny Andersson, Agneta Faeltskog e Frida Lyngstad sono considerati come delle icone intoccabili in Svezia e sono stati il primo gruppo non originario degli Stati Uniti o del Regno Unito ad avere un così vasto successo internazionale.


Apriamo quindi le danze con uno dei loro brani più conosciuti, Dancing Queen del 1976

Abba - Dancing Queen

venerdì 9 dicembre 2011

Uscite del 2011 (seconda parte)

Ciao a tutti. Siete di nuovo in compagnia delle web frequenze di Matilda Father Blog Radio.
Dopo la prima parte dedicata alle nuove uscite di quest'anno, in cui abbiamo per lo più dato spazio a nomi conosciuti (tranne qualche eccezione), oggi ci concentriamo maggiormente su alcuni di quei dischi di questo 2011 ormai in dirittura di arrivo, che sono passati un po' in sordina (anche qui con qualche dovuta eccezione).

Cominciamo subito con una cantautrice americana che fin qui aveva rilasciato alcuni album di country rock piuttosto oscuro, che in quest'ultimo lavoro, Marble Son, ha arricchito con delle pennellate di psychedelia conseguendo un risultato più che buono. Lei è Jesse Sykes accompagnata dal suo gruppo The Sweet Hereafter con il brano Pleasure The Divine.


Jesse Sykes & The Sweet Hereafter - Pleasure The Divine

venerdì 2 dicembre 2011

Primi passi

Sono quelli che sto facendo io nel mondo della blogosfera e se vogliamo anche nel mondo della radiofonia, visto che è proprio il connubio tra queste due entità che sto cercando di costruire con questo sito o blog che dir si voglia. Ogni post, che io qui chiamo 'trasmissione' o 'puntata', con riferimento al mondo radiofonico, trasuda voglia di musica, passione irrefrenabile per questa arte, ma anche inesperienza nel proporre, nell'esporre, che un qualunque blogger o speaker radiofonico potrebbe sorriderne. Ma a me piace da matti. Trasmettere da una radio tutta la musica che mi passa per la testa è una cosa che mi ha da sempre affascinato. E anche scrivere su un blog. Questo trovo che sia un giusto compromesso, un obbiettivo che si realizza e che pone nuovi traguardi da raggiungere in tempi da concordare solo con me stesso. Non ho pretese di audience. Mi interessa poco se il risultato sia fruibile da più persone possibili, tanto che non ho ancora pubblicizzato il blog in giro. Per ora sono il primo fruitore di queste trasmissioni visto che spesso mi ritrovo ad ascoltare le playlist che posto. E vi assicuro che è già una gran cosa.


Abbiamo aperto con Bandito senza tempo dei Gang, pezzo a cui sono molto legato e che suonavo con il mio gruppo quando, come tutti i ventenni cui piace il rock, la massima aspirazione era una cantina, quattro strumenti e un microfono e ci si sentiva come i nostri idoli di allora. I Gang sono stati gli idoli di pochi, ma per quei pochi hanno contato davvero molto.


venerdì 25 novembre 2011

La faccia dura della musica

Bentornati sulla Blog Radio di Matilda Father oggi arrivata alla terza puntata, che vede come primo cambiamento importante quello di non ospitare più embeddati i video direttamente sulla pagina del blog, ma linkati e rimandati su YouTube. Questo per evitare di sovraccaricare troppo la memoria del browser per colpa del flash player. Inoltre in fondo alla pagina potete trovare il link alla playlist della scaletta così da poter, se preferite, ascoltare le canzoni di seguito, senza interruzioni. Buon ascolto e buona lettura.


Ogni filone delle varie arti presenta un lato più estremo. Come l'horror nel cinema o il cubismo e l'astrattismo nella pittura, anche nella musica abbiamo diversi generi che estremizzano i concetti di rock portandoli verso forme sempre più violente. I primi passi vengono mossi verso la fine degli anni '60 ad opera di alcune band inglesi come Deep Purple, Led Zeppelin e Black Sabbath o statunitensi quali Blue Oyster Cult e Blue Cheer. Non sono qui per farvi il pippone sui vari generi musicali, tranquilli, ma era solo una piccola premessa per capire da dove partiamo per questo viaggio odierno nel rock più duro.

venerdì 18 novembre 2011

Uscite del 2011 (prima parte)

Siamo giunti alla seconda puntata di questa blog radio e oggi vi propongo diverse novità di questo 2011 sinora molto ricco di uscite interessanti. Cominciamo subito con un album uscito a febbraio: Hardcore Will Never Die, But You Will degli scozzesi Mogwai. Parliamo di una band considerata probabilmente come la più influente nel panorama post rock mondiale. Il settimo album in studio tenta di discostarsi per quanto possibile dai canoni del genere, anche se in alcuni brani si sente tutto il suono che li ha resi conosciuti. E' il caso del primo singolo nel quale i nostri fanno vedere che il loro marchio di fabbrica non si è perduto. Con Rano Pano, i Mogwai


venerdì 11 novembre 2011

Via alle trasmissioni

Ci siamo, siamo in onda finalmente. Cominciano le trasmissioni di questa nuova radio che non si trova in modulazione di frequenza né on air su qualche satellite, ma potrete leggerla sul web ed ascoltarne, guardandola, la musica che verrà proposta

Leggere la radio? Come si fa a leggere una radio?

La novità è proprio questa. A cadenza settimanale verranno postate su questo blog trasmissioni musicali dove invece del parlato tra un brano e l'altro ci sarà uno "scritto" da leggere tutto insieme oppure, come tradizione vuole, miscelato tra un brano e l'altro. Per la musica ci appoggeremo al sempre più completo YouTube, postando direttamente i video della scaletta sul blog.

Una blog radio è una radio un po' più attiva che non va ascoltata distrattamente facendo altre cose, ma al pari di altri blog, va letta, se lo si vuole anche commentata, linkata, e per certe particolari trasmissioni si potranno anche votare le proprie top five, contribuendo a generare classifiche di album e brani ascoltati sul blog.

Ok, basta con le presentazioni, doverose quanto noiose, partiamo con la nostra prima trasmissione.
Qui Matilda Father, diamo inizio ai programmi...


Ho sempre sognato aprire le trasmissioni di una radio con questo capolavoro del 1975. Uno dei pezzi più magici e sognanti di tutta la storia della musica 'Rock' dedicato dai Pink Floyd al loro ormai ex compagno Syd Barrett ed incastonato nell'album Wish You Were Here in due parti, la prima che apre il lato A e la seconda a chiudere il lato B, come una sorta di abbraccio ideale al vecchio amico. Il video mostra i Floyds senza Waters nel 1990 dal vivo a Knebworth, un villaggio della campagna inglese noto ai più solo per i grandi concerti che si sono tenuti negli anni.


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