giovedì 31 maggio 2012

Matilda Nights #26

La playlist notturna di quest'oggi mette in risalto 14 bellissime canzoni che spesso però sono state un po' oscurate da brani più famosi presenti sugli stessi album e che le hanno messe ingiustamente in secondo piano. Buon ascolto.




Guns N' Roses - Think About You (Appetite For Destruction, 1987)
Led Zeppelin - Gallows Pole (Led Zeppelin III, 1970)
Neil Young - A Man Needs A Maid (Harvest, 1972)
Radiohead - Let Down (OK Computer, 1997)
The Who - Song is Over (Who's Next, 1971)
Rolling Stones - Sister Morphine (Sticky Fingers, 1971)
Pink Floyd - A Pillow of Wind (Meddle, 1971)
Depeche Mode - Policy of Truth (Violator, 1990)
Talking Heads - Life During Wartime (Fear of Music, 1979)
The Clash - Hitsville UK (Sandinista!, 1980)
REM - The Sidewinder Sleep Tonite (Automatic For The People, 1992)
Sonic Youth - (I Got A) Catholic Block (Sister, 1987)
Dinosaur Jr - Sludgefeast (You're Leaving All Over Me, 1987)
The Cure - One Hundred Years (Pornography, 1982)


Led Zeppelin

Depeche Mode

Guns N' Roses

Pink Floyd

Radiohead

The Clash

The Who



lunedì 28 maggio 2012

Matilda Father #25

Questa notte la playlist delle Matilda Nights è tutta incentrata sulla musica grunge, a circa vent'anni dal suo momento di massimo splendore. E' vero che i due album unanimemente considerati l'apice del movimento grunge in quel di Seattle, e cioè Ten e Nevermind, sono stati pubblicati nel 1991, ma è l'anno successivo che hanno raccolto quel successo planetario che ha portato poi le case discografiche a pubblicare qualsiasi band di ragazzini che suonasse simile a quegli album fino ad inflazionare velocemente la scena e a far implodere il movimento su se stesso.
Oggi ripercorriamo quegli anni con le canzoni e le band che hanno contribuito a fare di quella musica un fenomeno di massa.



Mudhoney - Good Enough (Every Good Boy Deserves Fudge, 1991)
Nirvana - Lithium (Nevermind, 1991)
Soundgarden - Rusty Cage (Badmotorfinger, 1991)
Alice In Chains - Angry Chair (Dirt, 1992)
Mad Season - I Don't Know Anything (Above, 1995)
Silverchair - Israel's Son (Frogstomp, 1995)
Stone Temple Pilots - Creep (Core, 1992)
The Afghan Whigs - Debonair (Gentlemen, 1993)
Brad - Screen (Shame, 1993)
Screaming Trees - Shadow of the Season (Sweet Oblivion, 1992)
Hole - Celebrity Skin (Celebrity Skin, 1998)
Mother Love Bone - Stardog Champion (Apple, 1990)
L7 - Pretend We're Dead (Bricks Are Heavy, 1992)
Temple of The Dog - Hunger Strike (Temple of the Dog, 1991)
Bush - Everything Zen (Sixteen Stone, 1994)
Paw - Jesse (Dragline, 1993)
Candlebox - Far Behind (Candlebox, 1993)
Dinosaur Jr - Get Me (Where You Been, 1993)
Pearl Jam - Rearviewmirror (Vs. 1993)


giovedì 24 maggio 2012

Novità: Cheap Time - Wallpaper Music




Dieci tracce dirette di matrice garage punk come non si sentivano da parecchio tempo. Questo è il nuovo lavoro (terzo) dei Cheap Time, band con base nel Tennessee capitanata da Jeffrey Novak, autentico factotum che scrive, canta, suona la chitarra e all'occorrenza anche le tastiere. Gli ingredienti sono molteplici e vanno dal power pop lo-fi a delle bizzarre quanto efficaci jam glam punk dove psichedelia e sperimentazione viaggiano a braccetto con melodia e gusto retro'. Le influenze vanno cercate nei Sex Pistols, nei New York Dolls o anche nei Crime, storica punk rock band di San Francisco, e nei Dirtbombs. Energia e divertimento per 40 minuti tirati da ballare fino in fondo.


Cheap Time - Another Time


Novità: Dandy Warhols - This Machine


Esce per l'etichetta indipendente The End Records di stanza a New York il terzo album in studio da quando hanno concluso il contratto major (ottavo nel computo generale) dei Dandy Warhols, band di Portland che ha assaporato il gusto del successo world wide nel 2000 con un paio di singoli azzeccati e passati in heavy rotation in tutte le radio. Il nuovo lavoro si intitola This Machine e fatichiamo a riconoscere il gruppo di Bohemians Like You, ma ciò è un bene in quanto ci si trova di fronte a sonorità che poco lasciano spazio al mainstream, cupe e introspettive quanto basta, riconducibili in una sorta di post grunge minimale, anche negli episodi più leggeri e 'divertenti' (pochi per la verità) del disco ma che danno il meglio nei brani più ipnotici. Una piacevole riscoperta che merita sicuramente un attento ascolto.

The Dandy Warhols - Sad Vacation

The Dandy Warhols - Well They're Gone


Matilda Father #24

Un giusto mix di novità e vecchie intramontabili song per la ventiquattresima puntata di Matilda Nights, le note notturne della nostra Blog Radio. Buon ascolto.

The Cult

Matilda Nights


Rufus Wainwright - Across The Universe (I Am Sam Soundtrack, 2002)
The Cult - For The Animals (Choice of Weapon, 2012)
Garbage - Blood For Poppies (Not Your Kind of People, 2012)
Dr. John - Revolution (Locked Down, 2012)
Fanfarlo - Replicate (Rooms Filled With Light, 2012)
Killing Joke - Rapture (MMXII, 2012)
Motorpsycho - For Free (Phanerothyme, 2001)
New Model Army - Higher Wall (History, 1992)
Eels - That Look You Give That Guy (Hombre Lobo, 2009)
Spiritualized - Out of Sight (Let it Come Down, 2001)
dEUS - Sister Dew (Ideal Crash, 1999)
Cosmic Rough Riders - Glastonbury Revisited (Enjoy The Melodic Sunshine, 2001)
Waterboys - Glastonbury Song (Dream Harder, 1993)
Depeche Mode - I Pain That I Used To (Playing The Angel, 2005)
Kasabian - Days Are Forgotten (Velociraptor, 2011)


Mike Scott (Waterboys)

Dr. John

Eels

Garbage

Motorpsycho

New Model Army


mercoledì 23 maggio 2012

Dr. John - Locked Down

(Nonesuch Record)
data di pubblicazione: 3 aprile 2012
blues, jazz, funk

Il caro vecchio Dottore non finisce mai di stupirci. Quando uno lo pensa ormai avviato verso un percorso che lo porta sì a scrivere e realizzare album pure di un certo valore (stiamo parlando sempre di uno dei più grandi artisti jazz e blues degli ultimi cinquant'anni), ma perfettamente consapevole di aver già dato il meglio di sé, lui non si adagia affatto e sceglie uno dei produttori più in auge in questo periodo, quel Dan Auerbach che con i Black Keys sta avendo un successo planetario, e gli fa produrre (e anche suonare) il suo nuovo lavoro Locked Down, trasformando i suoni classici del New Orleans sound in qualcosa di più moderno e donandogli un groove che giusto in El Camino lo si era sentito ultimamente.

Il disco trasuda funk e jazz da tutti i pori mostrando l'anima blues nella spina dorsale di ogni composizione. Le tastiere del Dottore, e come potrebbe essere altrimenti, impazzano in lungo e in largo ora jazzate, ora più rockeggianti, ma sempre accompagnate dalla chitarra tagliente di Auerbach che ci mette davvero molto del suo. C'è lo swing di Big Shot, il R&B della title track, il rock più che accennato in Getaway che si conclude con un ultimo minuto e mezzo da brividi, il funk di Revolution e di Eleggua, il jazz d'atmosfera di My Children My Angels. I suoni sono pomposi e raffinati da Big Band moderna e l'ascolto del disco è estremamente piacevole, rilassante e godibile ad ogni ascolto. Decisamente da consigliare ad occhi chiusi.


Voto: 7,5

Tracklist:
01. Locked Down
02. Revolution
03. Big Shot
04. Ice Age
05. Getaway
06. Kingdom of Izzness
07. You Lie
08. Eleggua
09. My Children, My Angels
10. God's Sure Goods

Sito ufficialenitetripper.com
Facebookwww.facebook.com/DrJohn


mercoledì 16 maggio 2012

Jack White - Blunderbuss

(Third Man)
rock blues
data di pubblicazione: 24 aprile 2012


Dopo lo scioglimento dello scorso anno del sodalizio non solo professionale con Meg White con la quale, a nome White Stripes, ha pubblicato ben sei album in studio, non si pensava che per Jack White fosse così imminente un lavoro solista, anche se a pensarci bene era dal 2007 che non pubblicava niente di inedito e probabilmente è da quel periodo che ha cominciato a scrivere materiale che è poi finito su questo lavoro. Sì perchè è di qualche settimana fa la pubblicazione del primo album in solitaria del chitarrista di Detroit, dal titolo Blunderbuss (Trombone), già anticipato su queste pagine dal singolo Sixteen Saltlines (Matilda Nights #22).

Non poteva che proseguire in questo modo la già brillante carriera del trentaseienne ex White Stripes, attualmente impegnato anche con The Dead Weather e The Raconteurs, ma probabilmente desideroso di cimentarsi in proprio per una sfida che a posteriori possiamo dichiarare ampiamente vinta. Perchè Blunderbuss è un disco estremamente piacevole, dal gusto retro' ma in nessun modo pacchiano, intenso senza essere eccessivo. Musicalmente parlando si tratta di un ritorno alle radici di un rock costantemente intriso di blues e rock & roll dove pianoforte e chitarre si alternano nell'essere strumento portante di ogni brano. E' in questo contesto di 'America anni Sessanta' che nascono brani come Trash Tongue Talker, figlia di un Jerry Lee Lewis meno irascibile, o anche Weep Themselves To Sleep sorretta da un piano di impostazione cinematografica. Così come perfetta risulta I'm Shaking, cover di un brano scritto da Rudy Toombs e portato in classifica da Little Willie John nel 1960. Nondimeno Jack si trova perfettamente a suo agio sia su episodi movimentati come Sixteen Saltlines e Freedom at 21, che sulle nuove perle del cantautorato folk americano: Love Interruption, la splendida titletrack e la cabarettistica Hip (Eponymous) Poor Boy.

Blunderbuss è già un classico sia in patria che nel Regno Unito dove ha raggiunto il primo posto in entrambe le classifiche di vendita nel giro di pochi giorni. Più barocco e pieno di suoni di qualsiasi altro lavoro degli White Stripes, proietta Jack White nell'olimpo delle rockstar moderne assieme a Tom Yorke e Eddie Vedder, per rimanerci sicuramente ancora per molto tempo.


Voto 7,5

Tracklist:
01. Missing Pieces
02. Sixteen Saltlines
03. Freedom at 21
04. Love Interruption
05. Blunderbuss
06. Hypocritical Kiss
07. Weep Themselves To Sleep
08. I'm Shakin'
09. Trash Tongue Talker
10. Hip (Eponimous) Poor Boy
11. I Guess I Should Go To Sleep
12. On And On And On
13. Take Me With You When You Go


Sito ufficiale: jackwhiteiii.com
Facebook: www.facebook.com/jackwhite

martedì 15 maggio 2012

Novità: Alabama Shakes - Boys & Girls


La fiera del Revival. E' questo l'album di debutto degli Alabama Shakes, quartetto di Athens in Alabama (appunto) incentrato sulla figura istrionica della cantante Brittany Howard che si destreggia abilmente tra una Janis Joplin ed una Aretha Franklin (esagerazioni? Forse, ma datele un'ascolto e poi ne riparliamo). Le coordinate non possono che essere quindi quelle di una soul music, blues sudista con influenze che partono dalla Motown e arrivano fino ad una Amy Winehouse meno trendy.
Boys & Girls non è altro che un'ampia cassa di risonanza per la voce calda e potente della Howard che lascia volutamente in secondo piano la musica, comunque presente ed importante per non rendere il tutto un mero esercizio fisico. E alla fine il risultato è talmente piacevole da lasciare spesso l'album in loop mentre si fa qualcos'altro. Benvenuti Alabama Shakes, sentivamo la mancanza di questo tipo di musica!



Alabama Shakes - Hold On (Boys & Girls, 2012)

Alabama Shakes - Be Mine (Boys & Girls, 2012)


Alabama Shakes - You Ain't Alone (Boys & Girls, 2012)



venerdì 11 maggio 2012

Matilda Father Live Show #7 - Pearl Jam

Dopo un bel po' di tempo ritorna finalmente l'appuntamento dedicato ai Live Show di Matilda Father Blog Radio che per l'occasione ospita uno dei gruppi più attivi dal vivo che ci sono in circolazione: i Pearl Jam, autori tra l'altro del maggior numero di dischi live ufficiali visto che quasi ogni concerto viene poi pubblicato in un album dedicato, una sorta di bootleg ufficiale per soddisfare il desiderio dei fans che in questo modo possono procurarsi facilmente gli album live (doppi) registrati ai concerti cui hanno partecipare.
Il concerto dei Pearl Jam è una sorta di evento a cui almeno una volta nella vita bisognerebbe assistere, anche perchè spesso tra una data e l'altra cambiano la scaletta sia nell'ordine che nella presenza dei brani. E poi soprattutto perchè sono una band fantastica con un frontman, Eddie Vedder, che è tra i migliori cantanti in circolazione. Gli altri membri sono il chitarrista Stone Gossard, autore principe delle musiche della formazione di Seattle, il bassista Jeff Ament, anch'egli molto prolifico all'interno del gruppo, l'altro chitarrista Mike McCready e il grandissimo batterista Matt Cameron.
E' con immenso piacere che qui, al Matilda Father Live Show, vi presento i Pearl Jam.




Playlist integrale del concerto


Even Flow (Ten, 1991)
Rearviewmirror (Vs. 1993)
Once (Ten, 1991)
Hail Hail (No Code, 1996)
Better Man (Vitalogy, 1994)
Jeremy (Ten, 1991)
Corduroy (Vitalogy, 1994)
State of Love and Trust (Singles Soundtrack, 1992)
Go (Vs. 1993)
Light Years (Binaural, 2000)
Wishlist (Yield, 1998)
I Am Mine (Riot Act, 2002)
Notingman (Vitalogy, 1994)
Off He Goes (No Code, 1996)
Save You (Riot Act, 2002)
Do The Evolution (Yield, 1998)
Yellow Ledbetter (Lost Dogs, 2003 - outtake from Ten)
Daughter (Vs. 1993)
Black (Ten, 1991)
Alive (Ten, 1991)




mercoledì 9 maggio 2012

Matilda Nights #23

Questa notte, il blogcast di Matilda Nights esplora e propone alcune band dall'approccio sperimentale e il gusto per le effusioni strumentali. Un'ora di grandissima musica.


Anekdoten

Matilda Nights

Bark Psychosis - A Street Scene (Hex, 1994)
Anekdoten - This Far From The Sky (Nucleus, 1995)
God Is An Astronaut - Echoes (God Is An Astronaut, 2008)
Spock's Beard - The Doorway (Beware of Darkness, 1996)
Orphaned Land - The Storm Still Rages Inside (Mabool, 2004)
Amplifier - Gustav's Arrival (Insider, 2006)
Antimatter - Everything You Know Is Wrong (Lights Out, 2003)
Oceansize - Amputee (Effloresce, 2003)
I Mother Earth - No Quite Sonic (Dig, 1993)

I Mother Earth
God Is An Astronaut

Antimatter



Oceansize

Spock's Beard

Paradise Lost - Tragic Idol

(Century Media)
data di pubblicazione: 23 aprile 2012
gothic/doom metal

Esplosi nei primi anni novanta con almeno tre grandi album che li hanno eletti a paladini del Gothic Metal rallentato, gli inglesi (di Hailfax) Paradise Lost vent'anni dopo non hanno ancora intenzione di fermarsi e di passare la mano. Il nuovo lavoro, Tragic Idol, si presenta come nella migliore tradizione della band, un gothic doom metal ormai marchio di fabbrica di Greg Mackintosh e soci, perfetto per esaltare la voce Hetfieldiana di Nick Holmes.

Superato il periodo synthpop oriented, durato per i due album che sono stati sotto contratto major (oltre a quello precedente) e per il quale molti fans non si sono ancora ripresi, i Paradise Lost sono via via tornati alle origini quando Icon era una meravigliosa sorpresa e Draconian Times un disco da consegnare alla storia del genere. Con questo Tragic Idol direi che la simbiosi con il passato sia stata completata.

Difficile scegliere i brani migliori del lotto in quanto non si scende quasi mai sotto una certa soglia (alta) di qualità, ma si possono giudicare episodi come Fear of Impending Hell, Honesty In DeathTheories From Another World, la titletrack e la conclusiva The Glorious End quasi a livello dei fasti di un tempo. E adesso aspettiamoci le critiche di certa stampa che li accuserà di essersi piegati ai fans e di aver plagiato se stessi. Ma chissenefrega, a noi ci piacciono così. Ad ognuno il suo modo di fare musica. Il synth pop elettronico lasciamolo a chi lo sa fare.


Voto: 7

Tracklist:
01. Solitary One
02. Crucify
03. Fear of Impending Hell
04. Honesty In Death
05. Theories Form Another World
06. In This We Dwell
07. To The Darkness
08. Tragic Idol
09. Worth Fighting For
10. The Glorious End

Sito ufficialewww.paradiselost.co.uk
Facebookwww.facebook.com/paradiselostofficial
Labelwww.centurymedia.com



martedì 8 maggio 2012

Due nuovi video per The Cult

La storica band inglese di Ian Astbury e Billy Duffy, The Cult, rilascerà il prossimo 21 maggio l'attesissimo seguito di Born Into This targato 2007, con il titolo di Choice of Weapon. Nel frattempo sono stati già pubblicati due video, raggiungibili tramite i link qui sotto, per le canzoni Lucifer e For The Animals, che mostrano la band piuttosto in forma.



The Cult - Lucifer (Choice of Weapon, 2012)

The Cult - For The Animals (Choice of Weapon, 2012)



Nuovo brano per Soulsavers con Dave Gahan


Sta per essere pubblicato il quarto album per i Soulsavers, progetto di musica elettronica degli inglesi Rich Machin e Ian Glover che incorporano nei loro album diversi elementi rock. Se nei primi tre lavori era stato Mark Lanegan a prestare la voce e in alcuni casi anche a co-firmare i brani, questa volta il compito è stato demandato a Dave Gahan (Depeche Mode) che possiamo ascoltare in questo nuovo brano reso disponibile sul tubo, in attesa di mettere le mani sull'intero album.





Soulsavers & Dave Gahan - Longest Day (The Light The Dead See, 2012)




lunedì 7 maggio 2012

Spiritualized - Sweet Heart Sweet Light

(Double Six)
data di pubblicazione: 16 aprile 2012
space rock, psichedelia



Era il 1997 quando Jason Pierce, già mente degli altrettanto seminali Spaceman 3, raccogliendo le migliori idee accennate anche nei due album precedenti, sfodera il capolavoro con i suoi Spiritualized. Quel Ladies and Gentlemen We Are Floating In Space, che ha dato ancora un senso alla definizione di Space Rock dopo che sia i Gong che gli Hawkwind avevano ormai esaurito la loro vena creativa. Da quel momento, ogni suo successivo lavoro ha dovuto subire il paragone con l'illustre predecessore, rimanendone inevitabilmente schiacciato.

Quando lessi di questo nuovo lavoro che, dicevano, avrebbe riproposto le sonorità del solito punto di riferimento ho subito pensato: "No, ancora? Ma allora si vogliono dare la zappa sui piedi!" E invece ci viene incontro il primo singolo Hey Jane a smentirci bruscamente con quel suo ritmo incessante e le chitarre nuovamente cariche di energia spaziale. Subito la curiosità si insinuava fino a battere il conto alla rovescia per l'uscita di Sweet Heart Sweet Light, che è bene dirlo subito, non raggiunge le vette dell'opera mastodontica summenzionata (solo perchè quello fu un disco epocale), ma ci si avvicina notevolmente, senza peraltro copiarne più di tanto le coordinate stilistiche, ma rimestandole fino a ricavarne una mistura di gospel, psichedelia e rock acido perfettamente assemblate nella muraglia sonora che gli Spiritualized ci hanno abituato da sempre ad affrontare.

Se Hey Jane non nasconde derive ossessive tanto care a Pierce sin dalla sua prima incarnazione, è la cerebrale Get What You Deserve quella che più colpisce al petto l'ascoltatore, anche grazie al finale iper straniato. Delicato dall'animo pop nelle tutt'altro che semplici ballate Little GirlToo Late e Freedom, è nella strepitosa cavalcata di Heading For the Top Now, con un immenso lavoro di cesello agli arrangiamenti, o nel gospel spaziale di I Am What I Am che la band dà il meglio di sè. Il finale ci riserva ancora una So Long You Pretty Thing che, leggiadra e malinconica prima e magnificente poi, riporta il mondo di Jason Pierce sulla terra, pronto per un nuovo viaggio all'insegna della musica profonda ed evocativa della sua immensa creatura.


Voto: 8

Tracklist:
01. Huh? (intro)
02. Hey Jane
03. Little Girl
04. Get What You Deserve
05. Too Late
06. Heading For The Top Now
07. Freedom
08. I Am What I Am
09. Mary
10. Life Is a Problem
11. So Long You Pretty Thing

Sito Ufficiale: www.spiritualized.com
Facebook: www.facebook.com/Spiritualized
Label: doublesixrecords.com


Nuovo brano per Eddie Vedder

E' da qualche giorno uscita negli Stati Uniti una compilation dal titolo Every Mother Counts che prende il nome dalla fondazione che si prefigge lo scopo di tutelare le donne prima, durante e dopo la gravidanza. Alla raccolta, il cui ricavato andrà per intero alla suddetta fondazione, ha preso parte tra gli altri anche Eddie Vedder cui ha donato Skipping, una ballata acustica di una dolcezza disarmante alla quale ha partecipato anche la figlia Olivia con la sua vocina delicata, ascoltabile ad inizio canzone.




Eddie Vedder - Skipping

Nuovo brano per Silversun Pickups

Esce domani il nuovo album dei Silversun Pickups, band californiana che abbiamo apprezzato anche qui sulla blog radio sul finire del 2011 con l'EP Seasick. Neck of the Wood è il terzo album in studio per Brian Aubert e compagni e viene anticipato dal singolo Bloody Mary che ci ascoltiamo qui di seguito.



Silversun Pickups - Bloody Mary (Neck of the Woods, 2012)



Matilda Nights #22

Il blogcast di questa sera è interamente dedicato a novità di quest'anno, dai dischi da classifica a quelli più di nicchia. Buon ascolto.

Leonard Cohen

Matilda Nights


Crippled Black Phoenix - Release The Clowns (Mankind, The Crafty Ape, 2012)
Django Django - Default (Django Django, 2012)
Jack White - Sixteen Saltines (Blunderbuss, 2012)
Orange Goblin - Acid Trial (A Eulogy For The Damned, 2012)
Damien Jurado - Museum of Flight (Maraqopa, 2012)

Field Music - A New Town (Plumb, 2012)
Spiritualized - I Am What I Am (Sweet Heart Sweet Light, 2012)
Magnetic Fields - Andrew In Drag (Love at the Bottom of the Sea, 2012)
Twilight Sad - Sick (No One Can Ever Know, 2012)
Royal Baths - Black Sheep (Better Luck Next Life, 2012)
Phenomenal Handclap Band - The Unknown Faces At Father James Park (Form & Control, 2012)
Xiu Xiu - Hi (Always, 2012)
Craig Finn - New Friend Jesus (Clear Heart Full Eyes, 2012)
Bruce Springsteen - Wrecking Ball (Wrecking Ball, 2012)
Leonard Cohen - Going Home (Old Ideas, 2012)


Bruce Springsteen

Damien Jurado

Jack White


Jason Pierce (Spiritualized)

domenica 6 maggio 2012

Novità: Fanfarlo - Rooms Filled With Light


Uscito già da un paio di mesi, il secondo album dei Fanfarlo non è passato inosservato qui a Matilda Father Blog Radio, ma tra una cosa e l'altra lo abbiamo ingiustamente lasciato in disparte. Ingiustamente in quanto Rooms Filled With Light è un buon lavoro che si colloca a metà strada tra i primi Arcade Fire e gli ultimi Coldplay, prendendo la capacità di orchestrazione dei primi e la melodia pop degli ultimi.
I Fanfarlo si formano a Londra nel 2006 per mano del cantante e polistrumentista svedese Simon Balthazar e divengono popolari per aver concesso propri pezzi a serie americane come Grey's Anatomy e Dr. House oltre ad aver partecipato con un brano (Atlas) alla colonna sonora di Eclipse della saga di Twilight.


Qui di seguito ci gustiamo i primi due video creati per questo lavoro per due brani che fanno parte della colonna sonora di questa primavera.

Fanfarlo - Replicate (Rooms Filled With Light, 2012)

Fanfarlo - Deconstruction (Rooms Filled With Light, 2012)



Graham Coxon - A+E

(Parlophone)
data di pubblicazione: 2 aprile 2012
indie rock


In attesa di una ormai improbabile reunion dei Blur, prima annunciata con tanto di nuovo disco e poi smentita definitivamente da Damon Albarn che lascia solo lo spazio per un concerto alle prossime olimpiadi di Londra, il chitarrista Graham Coxon continua a pubblicare i suoi lavori solisti in barba a tutti i seppur suggestivi rumors e li fa alla sua maniera, spaziando in lungo e in largo in ogni campo della musica da lui preferita. Dopo essersi cimentato prima con il britpop (ma dai?) e poi con un punk rock alla Green Day, infine con il folk acustico dell'ultimo The Spinning Top, eccolo tornare a distanza di tre anni con un album ricco di sferzate elettriche e componenti post punk, suoni elettronici, atmosfere lo-fi ma anche richiami ai migliori Blur.
Già Advice ci catapulta dentro un caleidoscopio di ritmiche impazzite ed effetti stralunati, mentre la successiva City Hall è ipnotica e strizza l'occhio alla wave anni '80 con quella drum machine dominante sulla quale jammano chitarre e sax.
What'll It Take è il primo singolo, già ascoltato su queste frequenze qualche giorno fa, e sembra quasi un'outtake di 13 o Parklife. Molto efficace. Ci sono richiami dei Devo in Meet and Drink and Pollinate mentre The Truth è un brano essenzialmente dark wave, figlio dei Bauhaus.
La seconda parte di A+E (che altro non è che il pronto soccorso inglese) si apre con un brano, Seven Nacked Valleys, le cui ritmiche cadenzate e il sax distorto gli donano un fascino particolare. Si alzano di nuovo i ritmi con Running For Your Life, frenetica e disorta all'inverosimile con un riff finale che ti entra nel cervello e non ti molla più. Ancora delle sferragliate elettriche di quelle tanto care agli Spiritualized nella concitata Bah Singer che ci porta ad una delle vette introspettive dell'intero lavoro: Knife in the Cast, dall'imponente pulsare di basso. Sono ancora i Blur a fare capolino nella bella Ooh Yeh Yeh che chiude un lavoro dove Coxon si è divertito a sperimentare e a creare, riuscendoci alla grande, dieci spaccati del suo modo attuale di fare musica, senza mai sedersi sugli allori dei successi passati. Ad avercene di artisti così.

Voto: 7,5


Tracklist:
01. Advice
02. City Hall
03. What'll Take
04. Meet and Drink and Pollinate
05. The Truth
06. Seven Naked Valleys
07. Runnig For Your Life
08. Bah Singer
09. Knife In The Cast
10. Ohh, Yeh, Yeh

Sito ufficiale: www.grahamcoxon.co.uk
Facebook: www.facebook.com/grahamcoxonofficial
Label: www.parlophone.co.uk


sabato 5 maggio 2012

Matilda Nights #21

Ancora grande rock questa notte con il nuovo Matilda Nights accompagnati dai White Stripes, Smashing Pumpkins, Blur e il nuovo Stranglers. A seguire si passa per l'alternative rock dei Nickelback, il rock danzereccio dei Franz Ferdinand e dei Klaxons, e poi alcune chicche in chiusura per un blogcast molto movimentato.

The White Stripes


Matilda Nights
  1. White Stripes - Seven Nation Army (Elephant, 2003)
  2. Smashing Pumpkins - Bullet With Butterfly Wings (Mellon Collie and the Infinite Sadness, 1995)
  3. Blur - Country House (The Great Escape, 1995)
  4. The Stranglers - Boom Boom (Giants, 2012)
  5. Shearwater - Breaking The Yearling (Animal Joy, 2012)
  6. Bush - The Sound of Winter (The Sea of Memories, 2011)
  7. Nickelback - Hero (Spiderman Soundtrack, 2002)
  8. Franz Ferdinand - This Fire (Franz Ferdinand, 2004)
  9. Klaxons - It's Not Over Yet (Myths of the Near Future, 2007)
  10. Death From Above 1979 - Blood On Our Hands (You're a Woman I'm a Machine, 2004)
  11. The Dirtbombs - Ode To a Black Man (Ultraglide In Black, 2001)
  12. Joe Strummer & The Mescaleros - Coma Girl (Streetcore, 2003)
  13. Titus Andronicus - A More Perfect Union (The Monitor, 2010)
  14. Ty Segall - Caesar (Melted, 2010)
  15. Thee Oh Sees - Contraption/Soul Desert (Carrion Crawler/The Dream, 2011)
  16. Tame Impala - Solitude Is Bliss (Innerspeaker, 2010)
Shearwater

The Smashing Pumpkins




giovedì 3 maggio 2012

La Playlist di Aprile

Queste sono le 30 canzoni che più sono state ascoltate qui a Matilda Father Blog Radio nell'appena terminato mese di aprile. Una sorta di colonna sonora mensile che va a sostituirsi alla precedente e defunta rubrica The Song of the Day.

Playlist di Aprile


1) Giardini di Mirò - Time on Time (Good Luck, 2012)

2) Fanfarlo - Deconstruction (Rooms Filled With Light, 2012)

3) Lotus Plaza - Strangers (Spooky Action At A Distance, 2012)

4) Lee Ranaldo - Off The Wall (Between The Times & The Tides, 2012)

5) M. Ward - The First Time I Ran Away (A Wasteland Companion, 2012)

6) Spiritualized - Freedom (Sweet Heart Sweet Light, 2012)

7) Mark Stewart - Autonomia (The Politics of Envy, 2012)

8) Screaming Females - It All Means Nothing (Ugly, 2012)

9) Blood Red Shoes - Cold (In Time To Voices, 2012)

10) Rufus Wainwright - Out of the Game (Out of the Game, 2012)

11) The Lumineers - Ho Hey (The Lumineers, 2012)

12) Alabama Shakes - Hold On (Boys and Girls, 2012)

13) Afterhours - La tempesta è in arrivo (Padania, 2012)

14) Great Like Swimmers - New Wild Everywhere (New Wild Everywhere, 2012)
 
15) Pond - Fantastic Explosion of Time (Beard Wives Denim, 2012)

16) iLiKETRAiNS - Mnemosyne (The Shallows, 2012)

17) Breton - The Commission (Other People's Problems, 2012)

18) No More - All Is Well - Senza Macchia (Sisyphus, 2012)

19) Slash - You're a Lie (Apocalyptic Love, 2012)

20) Adrenaline Mob - Undaunted (Omertà, 2012)

21) Melvins - The War on Wisdom (The Bulls & The Bees, 2012)

22) Killing Joke - Rapture (MMXII, 2012)

23) OSI - For Nothing (Fire Make Thunder, 2012)

24) Anathema - The Beginning and the End (Weather Systems, 2012)

25) Lucero - Sometimes (Women And Work, 2012)

26) The Shins - Simple Song (Port of Morrow, 2012)

27) Will Stratton - The Relatively Fair (Post Empire, 2012)

28) Paul Weller - Around The Lake (Sonik Kicks, 2012)

29) Graham Coxon - What I'll Take (A+E, 2012)

30) Miike Snow - The Wave (Happy To You, 2012)

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