Heartless Bastards - Parted Ways (Arrow, 2012)
mercoledì 29 febbraio 2012
The Song of the Day #72 - Heartless Bastards
Heartless Bastards - Parted Ways (Arrow, 2012)
The Twilight Sad - No One Can Ever Know
(Fat Cat)
data di pubblicazione: 6 febbraio 2012
post punk, synth rock
Giunti al giro di boa del terzo album, con altrettanti ep pubblicati, gli scozzesi The Twilight Sad marcano ancora di più che in passato sul suono dei sintetizzatori entrando di diritto nel filone che porta avanti la riscoperta di certe sonorità anni ottanta ma con molta meno artificiosità rispetto a Editors e White Lies.
Alla lontana ricordano, e probabilmente fanno di tutto per farlo, formazioni del calibro di Joy Division (Dead City) e Depeche Mode (Sick, Another Bed) dove emerge la voce di James Graham con il suo marcato accento scozzese a rendere il tutto piacevolmente distinguibile.
La band di Kilsyth, dotata di un istinto fondamentalmente dark oriented (il 'Sad' del nome non è lì per caso), non disdegna però battute in campo industrial, vedi Kill It In The Morning che funziona anche senza scomodare per forza i Nine Inch Nails, ma rimane un episodio abbastanza isolato e per certi versi spiazzante. Per il resto non ci si discosta molto da un post punk di matrice elettronica, che sta tornando di moda specialmente oltremanica, ma non fraintendete: The Twilight Sad sono lontanissimi dall'essere considerati 'commerciali'. Le nove tracce che compongono "No One Can Ever Know" non sono semplici da assimilare e forse è proprio questo il suo punto di forza. Non mancano episodi più deboli, ma lentamente l'album ti cattura in un vortice di malinconica oscurità riportandoti indietro di una trentina di anni quando la dark wave imperava, anche in classifica.
Voto: 7/10
Formazione:
James Graham (voce)
Andy MacFarlane (chitarra)
Mark Devine (batteria)
Tracklist:
01. Alphabet
02. Dead City
03. Sick
04. Don't Move
05. Nil
06. Don't Look At Me
07. Not Sleeping
08. Another Bed
09. Kill It In The Morning
Sito ufficiale: www.thetwilightsad.com
Facebook: www.facebook.com/thetwilightsad
Label: fat-cat.co.uk
data di pubblicazione: 6 febbraio 2012
post punk, synth rock
Giunti al giro di boa del terzo album, con altrettanti ep pubblicati, gli scozzesi The Twilight Sad marcano ancora di più che in passato sul suono dei sintetizzatori entrando di diritto nel filone che porta avanti la riscoperta di certe sonorità anni ottanta ma con molta meno artificiosità rispetto a Editors e White Lies.
Alla lontana ricordano, e probabilmente fanno di tutto per farlo, formazioni del calibro di Joy Division (Dead City) e Depeche Mode (Sick, Another Bed) dove emerge la voce di James Graham con il suo marcato accento scozzese a rendere il tutto piacevolmente distinguibile.
La band di Kilsyth, dotata di un istinto fondamentalmente dark oriented (il 'Sad' del nome non è lì per caso), non disdegna però battute in campo industrial, vedi Kill It In The Morning che funziona anche senza scomodare per forza i Nine Inch Nails, ma rimane un episodio abbastanza isolato e per certi versi spiazzante. Per il resto non ci si discosta molto da un post punk di matrice elettronica, che sta tornando di moda specialmente oltremanica, ma non fraintendete: The Twilight Sad sono lontanissimi dall'essere considerati 'commerciali'. Le nove tracce che compongono "No One Can Ever Know" non sono semplici da assimilare e forse è proprio questo il suo punto di forza. Non mancano episodi più deboli, ma lentamente l'album ti cattura in un vortice di malinconica oscurità riportandoti indietro di una trentina di anni quando la dark wave imperava, anche in classifica.
Voto: 7/10
Formazione:
James Graham (voce)
Andy MacFarlane (chitarra)
Mark Devine (batteria)
Tracklist:
01. Alphabet
02. Dead City
03. Sick
04. Don't Move
05. Nil
06. Don't Look At Me
07. Not Sleeping
08. Another Bed
09. Kill It In The Morning
Sito ufficiale: www.thetwilightsad.com
Facebook: www.facebook.com/thetwilightsad
Label: fat-cat.co.uk
martedì 28 febbraio 2012
Prossimi concerti a Roma
Vediamo quali sono gli appuntamenti più importanti nella zona di Roma che riguardano la musica che ascoltiamo qui a Matilda Father Blog Radio. Quello che comincia oggi cercherò di farlo diventare un appuntamento fisso, settimanale, in modo da evidenziare i concerti della settimana e segnalare anche gli eventi futuri per farvi segnare sul calendario personale quelli che maggiormente vi interessano, con un po' di anticipo.
Questa settimana dobbiamo subito fare una scelta per la serata di giovedì quando si esibiranno i Pontiak supportati dai Shabaz Palaces al Circolo degli Artisti (prezzo 10 euro + 1,50), mentre al Lanificio 159 ci saranno i Calibro 35 (10 euro + 1,50 oppure 12 al botteghino). Sabato, sempre il Lanificio vede esibirsi la polistrumentista americana Merrill Garbus in arte Tune-Yards nell'ambito della rassegna Female in March (ingresso 15 euro).
Per questa settimana è tutto, buon divertimento.
MARZO
1: Pontiak (Circolo degli Artisti)
1: Calibro 35 (Lanificio 159)
3: Tune-Yards (Lanificio 159)
7: God Is An Astronaut (Circolo degli artisti)
7: Bologna Violenta (Locanda Atlantide)
10: Diaframma (Jailbreak)
13: Noel Gallagher's High Flying Birds (Atlantico live)
16: John Cale (Orion)
17: Teatro degli Orrori (Orion)
17: Prinzhorn Dance School (Locanda Atlantide)
18: Still Corners (Circolo degli Artisti)
21-23: Roger Daltrey (Auditorium Conciliazione)
31: Bandabardò (Orion)
31: Tommy Emmanuel (Atlantico Live)
APRILE
06: Banco del Mutuo Soccorso (Stazione Birra)
10: Shearwater (Circolo degli Artisti)
12: We Have Band (Lanificio 159)
12: Giardini di Mirò (Brancaleone)
13: Rhapsody of Fire (Orion)
14: The Undertones (Circolo degli Artisti)
14: Modena City Ramblers (Orion)
17: Tinariwen (Auditorium Parco della Musica)
19: Loreena McKennitt (Auditorium Parco della Musica)
19: Offlaga Disco Pax (Brancaleone)
21: Bud Spencer Blues Explosion (Orion)
22: Killing Joke (Orion)
22: The Twilight Sad (Coffee Pot)
26: Arboretum (Circolo degli Artisti)
MAGGIO
03: Of Montreal (Circolo degli Artisti)
11: Steven Wilson (Orion)
12: Marlene Kuntz (Orion)
22: Mudhoney (Circolo degli Artisti)
GIUGNO
05: Kyuss Live (Orion)
11: Dimmu Borgir (Orion)
14: John Cage (Auditorium Parco della Musica)
27: Mastodon (Atlantico Live)
29: Incubus (Ippodromo delle Capannelle)
30: Radiohead (Ippodromo delle Capannelle)
LUGLIO
02: Cranberries (Auditorium Parco della Musica)
09: The Cure (Ippodromo delle Capannelle)
12: Wolfmother (Atlantico Live)
18: Kasabian (Ippodromo delle Capannelle)
Questa settimana dobbiamo subito fare una scelta per la serata di giovedì quando si esibiranno i Pontiak supportati dai Shabaz Palaces al Circolo degli Artisti (prezzo 10 euro + 1,50), mentre al Lanificio 159 ci saranno i Calibro 35 (10 euro + 1,50 oppure 12 al botteghino). Sabato, sempre il Lanificio vede esibirsi la polistrumentista americana Merrill Garbus in arte Tune-Yards nell'ambito della rassegna Female in March (ingresso 15 euro).
Per questa settimana è tutto, buon divertimento.
MARZO
1: Pontiak (Circolo degli Artisti)
3: Tune-Yards (Lanificio 159)
7: God Is An Astronaut (Circolo degli artisti)
7: Bologna Violenta (Locanda Atlantide)
10: Diaframma (Jailbreak)
13: Noel Gallagher's High Flying Birds (Atlantico live)
16: John Cale (Orion)
17: Teatro degli Orrori (Orion)
17: Prinzhorn Dance School (Locanda Atlantide)
18: Still Corners (Circolo degli Artisti)
21-23: Roger Daltrey (Auditorium Conciliazione)
31: Bandabardò (Orion)
31: Tommy Emmanuel (Atlantico Live)
APRILE
06: Banco del Mutuo Soccorso (Stazione Birra)
10: Shearwater (Circolo degli Artisti)
12: We Have Band (Lanificio 159)
12: Giardini di Mirò (Brancaleone)
13: Rhapsody of Fire (Orion)
14: The Undertones (Circolo degli Artisti)
14: Modena City Ramblers (Orion)
17: Tinariwen (Auditorium Parco della Musica)
19: Loreena McKennitt (Auditorium Parco della Musica)
19: Offlaga Disco Pax (Brancaleone)
21: Bud Spencer Blues Explosion (Orion)
22: Killing Joke (Orion)
22: The Twilight Sad (Coffee Pot)
26: Arboretum (Circolo degli Artisti)
MAGGIO
03: Of Montreal (Circolo degli Artisti)
11: Steven Wilson (Orion)
12: Marlene Kuntz (Orion)
22: Mudhoney (Circolo degli Artisti)
GIUGNO
05: Kyuss Live (Orion)
11: Dimmu Borgir (Orion)
14: John Cage (Auditorium Parco della Musica)
27: Mastodon (Atlantico Live)
29: Incubus (Ippodromo delle Capannelle)
30: Radiohead (Ippodromo delle Capannelle)
LUGLIO
02: Cranberries (Auditorium Parco della Musica)
09: The Cure (Ippodromo delle Capannelle)
12: Wolfmother (Atlantico Live)
18: Kasabian (Ippodromo delle Capannelle)
The Song of the Day #71 - Xiu Xiu
The Song of the Day celebra oggi gli Xiu Xiu nel giorno della pubblicazione del loro ottavo album in studio dal titolo "Always" di cui "Hi" è il primo singolo, nonchè prima traccia. Da guardare anche il video che accompagna il brano, davvero bizzarro.
Xiu Xiu - Hi (Always, 2012)
Xiu Xiu - Hi (Always, 2012)
lunedì 27 febbraio 2012
The Song of the Day #70 - Band of Skulls
La canzone del giorno di oggi è "Sweet Sour", il primo singolo estratto dal nuovo album della Band of Skulls cui dà il titolo. L'album, che è il secondo della band inglese dopo "Baby Darling Doll Face Honey" del 2009, è uscito lo scorso 20 febbraio pubblicato dall'etichetta Electric Blues Recordings.
Band of Skulls - Sweet Sour (Sweet Sour, 2012)
Band of Skulls - Sweet Sour (Sweet Sour, 2012)
The Song of the Day - Settimana dal 20 al 26 febbraio
Riprendo oggi a scrivere su questi spazi dopo una riposante vacanza in montagna nella quale però non era previsto che mi prendessi una pausa pure dal blog. Purtroppo causa forza maggiore (e qui mi tocca aprire una parentesi per rimarcare l'anacronistica situazione degli hotel italiani che non mettono a disposizione una connessione wi-fi per non meglio precisati problemi burocratici) non ho potuto postare quotidianamente come avrei sperato.
Dato però che di dischi interessanti in questo periodo ne sono usciti parecchi non mi sembrava il caso di tralasciare una settimana di Song of the Day, andando ad instasare ulteriormente le scelte per i giorni a venire. Per questo ho scelto di riassumere in questo post tutte quelle canzoni che sarebbero dovute entrare nella rubrica giornaliera della scorsa settimana, in uno spazio condiviso e certamente non dedicato ma ugualmente degno di nota per quelle che dovevano essere le Songs of the Day dal 20 al 26 febbraio.
20 febbraio: Soen - Savia (Cognitive, 2012)
I Soen sono un gruppo alternative metal formato dagli svedesi Martin Lopez (ex Opeth), Joel Ekelof e Kim Platbarzdis assieme al grandissimo bassista americano Steve DiGiorgio. "Cognitive" è il loro debutto e... sembrano i Tool! Dalla voce di Ekelof simile a quella di Keenan, agli stacchi sincopati di basso e chitarra che rimandano senza timore di smentita a quelli della band californiana. Non siamo a livello di plagio ma poco ci manca. Il fatto però è che l'album tutto suona maledettamente bene e seppur possa essere scambiato per il quinto album dei Tool, l'ascolto delle dieci tracce è decisamente piacevole.
21 febbraio: Eisbreacher - Verrückt (Die Hölle Muss Warten, 2012)
Dagli epigoni dei Tool passiamo agli epigoni dei Rammstein. Gli Eisbrecher non sono però dei novellini, sono arrivati al quinto lavoro in studio, e si differenziano dal combo berlinese per una componente più marcatamente elettronica, sebbene il cantato in lingua tedesca e non solo ricordano molto da vicino gli alfieri della Neue Deutsche Härte. "Verrückt" è il primo singolo estratto dall'album "Die Hölle Muss Warten"
22 febbraio: The Cranberries - Tomorrow (Roses, 2012)
Dopo oltre un decennio di assenza tornano sulle scene gli irlandesi Cranberries con un album "Roses" che a dire il vero ricalca un po' i due lavori solisti di Dolores O'Riordan, piuttosto che le sonorità dei primi album della band. Comunque ascoltare di nuovo la splendida voce di Dolores fà sempre un certo effetto.
23 febbraio: Pontiak - Lions of Least (Echo Ono, 2012)
Qui siamo di fronte ad un grande disco, il nuovo album dei Pontiak: "Echo Ono". I tre fratelli Carney, originari della Virginia, ormai da qualche anno ci hanno abituati piuttosto bene e, specialmente con gli ultimi due album più l'ep dello scorso anno, si sono progressivamente allontanati dallo stoner degli esordi lanciandosi in territori meno pesanti, più psichedelici e fortemente venati di blues. Il risultato di questo ultimo lavoro è emozionante e "Lions of Least" è una piccola gemma di puro hard rock con un riff micidiale degno delle migliori band degli anni settanta.
24 febbraio: Damien Jurado - Nothing is the News (Maraqopa, 2012)
Definito tra i padri della nuova scena folk di Seattle, Damien Jurado con "Maraqopa" rilascia il suo decimo studio album composto da dieci piccole gemme da ascoltare e riascoltare concentrandosi sugli arrangiamenti, ora di chitarra ora di tastiera, che sono a mio avviso il vero punto di forza di questo lavoro. La voce del cantautore americano è sommessa, quasi posta in secondo piano, timida, esattamente quanto lui è schivo ed introverso e questo ha fatto sì che, anche dopo 15 anni di carriera, il suo nome sia ancora poco conosciuto anche a livello indie. Questo "Maraqopa" però non lasciatevelo sfuggire, sarebbe un vero peccato.
25 febbraio: Tindersticks - Medicine (The Something Rain, 2012)
Nono album in studio per i londinesi Tindersticks, che dopo la reunion del 2008 hanno continuato a sfornare metodicamente un disco ogni due anni così come fecero dal '93 al 2003. C'è molta oscurità, momenti crepuscolari, passaggi decadenti come spesso accade tra i solchi della formazione inglese, ma nelle nove tracce di "The Something Rain" è oltremodo piacevole immergersi fino a perdersi nella melodie eteree di questo pop di classe cristallina.
26 febbraio: Lambchop - Gone Tomorrow (Mr. M, 2012)
Kurt Wagner è un grande artista! Perchè solo un grande artista può scrivere canzoni così profonde, sensuali ed intense come quelle che si trovano nel nuovo (undicesimo) album dei Lambchop. Lavoro che fin dal titolo è dedicato all'amico Vic Chesnutt scomparso il giorno di Natale del 2009. "Mr. M" è uno splendido affresco di pop, swing, alt country in cui splendono 11 brani degni del miglior Bacharach. Lontano dall'essere un disco immediato il nuovo Lambchop vi catturerà poco alla volta, sorprendendovi a sorridere soddisfatti ogni qual volta riuscirete ad afferrarne un frammento.
domenica 19 febbraio 2012
The Song of the Day #62 - Django Django
Sono in quattro, arrivano da Edimburgo dove si sono conosciuti ancora studenti, ed hanno pubblicato uno dei debutti più incredibilmente frizzanti ed eterogenei che mi sia mai capitato di ascoltare. I Django Django hanno unito insieme un miscuglio di generi che vanno dalla new wave alla psichedelia, dal pop al post punk, dal beat al funk riuscendo anche a non perdersi in questo calderone di sonorità differenti. Forse solo la Beta Band al debutto fece tanto scalpore intrecciando così tante influenze e non è un caso visto che il leader dei Django è anche il fratello minore del tastierista della Beta Band.
Le tredici canzoni splendono ognuna di luce propria ed è difficile andare a sceglierne una come The Song of the Day, ma non si poteva assolutamente ignorare questo debutto e quindi mi sono orientato sul singolo scelto dal gruppo stesso come apripista verso il successo. La canzone che stiamo per ascoltare si intitola "Default" e non è che un assaggio di quello che vi potrebbe capitare se andrete a reperirvi l'intero lavoro. Ne abbiamo veramente bisogno di band così!
Django Django - Default (Django Django, 2012)
Le tredici canzoni splendono ognuna di luce propria ed è difficile andare a sceglierne una come The Song of the Day, ma non si poteva assolutamente ignorare questo debutto e quindi mi sono orientato sul singolo scelto dal gruppo stesso come apripista verso il successo. La canzone che stiamo per ascoltare si intitola "Default" e non è che un assaggio di quello che vi potrebbe capitare se andrete a reperirvi l'intero lavoro. Ne abbiamo veramente bisogno di band così!
sabato 18 febbraio 2012
The Song of the Day #61 - Shearwater
Settimo album ufficiale, se si esclude una pubblicazione via BandCamp del 2010 interamente strumentale, per una band che doveva essere un progetto parallelo di due membri degli Okkervill River, che serviva per proporre canzoni che non trovavano spazio nella band principale, ed invece è diventata una band a tutti gli effetti, facendo compiere nel 2008 una scelta definitiva al suo fondatore Jonathan Meiburg, che ha abbandonato i River per dedicarsi esclusivamente ai suoi Shearwater.
Un album, questo "Animal Joy", tra i più diretti ed interessanti della band Texana, nel quale si srotolano ritmiche post punk ed ambientazioni indie wave, creando forse più che in passato, quella amalgama che è propria dei grandi dischi. Sì perchè il nuovo Shearwater è un grande disco, un lavoro che li proietta fuori dall'ombra della band madre, in cui erano stati frettolosamente accantonati da pubblico e stampa. E se la pietra di paragone è forzatamente quella con l'ultimo album degli Okkervil River, dei quali però gli Sherewater risultano più oscuri, a mio modo di vedere "Animal Joy" gli è un gradino superiore. Per celebrarlo ho selezionato come The Song of the Day la canzone "You As You Were", una delle più immediate di sempre della band di Meiburg.
Shearwater - You As You Were (Animal Joy, 2012)
Shearwater - You As You Were (Animal Joy, 2012)
venerdì 17 febbraio 2012
Classifica album della settimana - 17 febbraio 2012
Classifica dei 15 album più ascoltati/amati/consumati da Matilda Father nella settimana appena trascorsa.
Tante novità nella classifica odierna degli ascolti settimanali a cominciare dalla seconda posizione dove debuttano incredibilmente i Motorpsycho con il loro mastodontico nuovo lavoro "The Death Defying Unicorn". Altra novità 'alta' quella degli svizzeri Eluveitie che con "Helvetios" stanno portando una ventata di aria fresca nel panorama metal europeo, il loro pagan metal raccoglie molti consensi anche tra gli ascoltatori di Matilda Father Blog Radio, come denotano i numerosi accessi. Sesto posto a sorpresa per gli Shearwater di cui parleremo nei prossimi giorni nella rubrica The Song of the Day, mentre i Van Halen entrano direttamente in nona posizione grazie ad un album che, come già detto, ha sorpreso chi li dava avanti sul viale del tramonto. Ancora novità in dodicesima posizione per i Mainstream, combo franco italo tedesco autore di un ottimo album di musica rock moderna e versatile. Scendendo ancora troviamo il nuovo lavoro dei Calibro 35, di cui ancora non si è fatta menzione qui sul blog e quindi cercherò di rimediare in fretta, mentre alla posizione numero 14 ci sono i Dr. Dog con "Be The Void" che si stanno facendo largo a suon di rock spensierato e divertente tra i nomi più conosciuti della scena americana.
Queste erano le novità. In prima posizione però rimangono ben saldi i Crippled Black Phoenix con il bellissimo "The Crafty Ape" che non vuole saperne di allontanarsi dalla pila dei cd vicino al lettore. Sale sul gradino più basso del podio Mark Lanegan con "Blues Funeral", disco che piano piano svela tutta la sua bellezza, mentre al quarto scendono, anche se di poco, gli Of Montreal. I quattro album delle prime posizioni attuali si distanziano di pochissimo tra le mie preferenze di questo periodo. E' proprio un bell'ascoltare. Comincia a scendere Ani DiFranco anche perchè ormai è più di un mese che si trova tra i miei ascolti preferiti e per forza di cose deve cedere il passo ad altre novità. In discesa anche Therapy?, ribadisco il giudizio positivo per questo ritorno, e Leonard Cohen che ancora in notturna accompagna le mie letture.
all'undicesimo posto troviamo i Tribes, in discesa rispetto alla scorsa settimana, ma tutto sommato tengono ancora, in ultima posizione si apprestano a salutare gli Alcest con il loro misto di metal d'avanguardia e shoegaze.
Anche per oggi con la classifica è tutto, appuntamento alla prossima settimana.
1) Crippled Black Phoenix - (Mankind) The Crafty Ape
2) Motorpsycho - The Death Defying Unicorn
3) Mark Lanegan Band - Blues Funeral
4) Of Montreal - Paralytic Stalks
5) Eluveitie - Helvetios
6) Shearwater - Animal Joy
7) Ani DiFranco - Which Side Are You On?
8) Therapy? - A Brief Crack of Light
9) Van Halen - A Different Kind of Truth
10) Leonard Cohen - Old Ideas
11) Tribes - Baby
12) The Mainstream - Have No Fear
13) Calibro 35 - Ogni riferimento a persone esistenti...
14) Dr. Dog - Be The Void
15) Alcest - Les Voyage De L'Ame
Tante novità nella classifica odierna degli ascolti settimanali a cominciare dalla seconda posizione dove debuttano incredibilmente i Motorpsycho con il loro mastodontico nuovo lavoro "The Death Defying Unicorn". Altra novità 'alta' quella degli svizzeri Eluveitie che con "Helvetios" stanno portando una ventata di aria fresca nel panorama metal europeo, il loro pagan metal raccoglie molti consensi anche tra gli ascoltatori di Matilda Father Blog Radio, come denotano i numerosi accessi. Sesto posto a sorpresa per gli Shearwater di cui parleremo nei prossimi giorni nella rubrica The Song of the Day, mentre i Van Halen entrano direttamente in nona posizione grazie ad un album che, come già detto, ha sorpreso chi li dava avanti sul viale del tramonto. Ancora novità in dodicesima posizione per i Mainstream, combo franco italo tedesco autore di un ottimo album di musica rock moderna e versatile. Scendendo ancora troviamo il nuovo lavoro dei Calibro 35, di cui ancora non si è fatta menzione qui sul blog e quindi cercherò di rimediare in fretta, mentre alla posizione numero 14 ci sono i Dr. Dog con "Be The Void" che si stanno facendo largo a suon di rock spensierato e divertente tra i nomi più conosciuti della scena americana.
Queste erano le novità. In prima posizione però rimangono ben saldi i Crippled Black Phoenix con il bellissimo "The Crafty Ape" che non vuole saperne di allontanarsi dalla pila dei cd vicino al lettore. Sale sul gradino più basso del podio Mark Lanegan con "Blues Funeral", disco che piano piano svela tutta la sua bellezza, mentre al quarto scendono, anche se di poco, gli Of Montreal. I quattro album delle prime posizioni attuali si distanziano di pochissimo tra le mie preferenze di questo periodo. E' proprio un bell'ascoltare. Comincia a scendere Ani DiFranco anche perchè ormai è più di un mese che si trova tra i miei ascolti preferiti e per forza di cose deve cedere il passo ad altre novità. In discesa anche Therapy?, ribadisco il giudizio positivo per questo ritorno, e Leonard Cohen che ancora in notturna accompagna le mie letture.
all'undicesimo posto troviamo i Tribes, in discesa rispetto alla scorsa settimana, ma tutto sommato tengono ancora, in ultima posizione si apprestano a salutare gli Alcest con il loro misto di metal d'avanguardia e shoegaze.
Anche per oggi con la classifica è tutto, appuntamento alla prossima settimana.
1) Crippled Black Phoenix - (Mankind) The Crafty Ape
2) Motorpsycho - The Death Defying Unicorn
3) Mark Lanegan Band - Blues Funeral
4) Of Montreal - Paralytic Stalks
5) Eluveitie - Helvetios
6) Shearwater - Animal Joy
7) Ani DiFranco - Which Side Are You On?
8) Therapy? - A Brief Crack of Light
9) Van Halen - A Different Kind of Truth
10) Leonard Cohen - Old Ideas
11) Tribes - Baby
12) The Mainstream - Have No Fear
13) Calibro 35 - Ogni riferimento a persone esistenti...
14) Dr. Dog - Be The Void
15) Alcest - Les Voyage De L'Ame
Matilda Father Live Show #6 - Porcupine Tree
Ciao a tutti e benvenuti per una nuova puntata dei live show su Matilda Father Blog Radio. Questa settimana ospitiamo una delle band più prolifiche e più influenti della scena progressive attuale: i Porcupine Tree. La band inglese, capitanata da Steven Wilson, per un certo periodo è stata più famosa in Italia che in patria grazie ad una spinta clamorosa datale soprattutto da una radio romana che le ha pure organizzato diversi concerti, uno dei quali fu anche immortalato nell'album "Coma Divine" registrato dal vivo al Frontiera nel 1997 (ed io ovviamente ero lì in prima fila). Una grande band che si esalta quando si esibisce dal vivo, potente quanto basta, sognante nei suoi momenti riflessivi, capace di sfuriate psichedeliche al limite della trance, lunghe suite ereditate dalle grandi band degli anni settanta alternate a bellissime canzoni spesso in chiave acustica.
I Porcupine Tree sono formati da Steve Wilson, voce, chitarra e principale artefice di tutte le canzoni, Richard Barbieri alle tastiere, Colin Edwin al basso e Gavin Harrison che nel 2002 ha sostituito Chris Maitland alla batteria. Un quartetto di musicisti strepitosi che ci andiamo ad ascoltare in religioso silenzio in alcune delle loro meravigliose performances dal vivo. Buon ascolto.
Playlist integrale del concerto
Wedding Nails (In Absentia, 2002)
Prodigal (In Absentia, 2002)
The Sleep of no Dreaming (Signify, 1996)
Even Less (Stupid Dream, 1999)
Don't Hate Me (Stupid Dream, 1999)
Drown With Me (In Absentia, 2002)
Blackest Eyes (In Absentia, 2002)
Radioactive Toy (On The Sunday of Life, 1991)
Dark Matter (Signify, 1996)
Lazarus (Deadwing, 2005)
Anesthetize (Fear of a Blank Planet, 2007)
Trains (In Absentia, 2002)
Playlist integrale del concerto
Wedding Nails (In Absentia, 2002)
Prodigal (In Absentia, 2002)
The Sleep of no Dreaming (Signify, 1996)
Even Less (Stupid Dream, 1999)
Don't Hate Me (Stupid Dream, 1999)
Drown With Me (In Absentia, 2002)
Blackest Eyes (In Absentia, 2002)
Radioactive Toy (On The Sunday of Life, 1991)
Dark Matter (Signify, 1996)
Lazarus (Deadwing, 2005)
Anesthetize (Fear of a Blank Planet, 2007)
Trains (In Absentia, 2002)
The Song of the Day #60 - Angelo Branduardi
E' passato un po' sotto silenzio e devo dire che anche io non me ne ero accorto finchè non me lo ha segnalato un amico, ma è da qualche settimana uscito un nuovo singolo di Angelo Branduardi, dal titolo "Rataplan", brano che è anche l'unico inedito della raccolta "Camminando Camminando 2" pubblicata proprio in questi giorni.
Come da tradizione "Rataplan", che vede il ritorno del binomio con Giorgio Faletti come paroliere dopo il successo de "Il dito e la luna" del 1998, è una canzone raffinata, quasi una danza medievale in cui sono stati usati strumenti insoliti come la Launeddas, antico strumento a fiato originario della Sardegna, o il taiko che è il classico tamburo giapponese, oltre alla chitarra barocca e il prediletto violino. Una bellissima canzone che si fregia oggi del titolo di The Song of the Day, e dispiace quasi che sia l'unica inedita della raccolta, ma ci dà l'occasione per andare a rispolverare l'ultimo album "Così è se mi pare" uscito circa un anno fa.
Angelo Branduardi - Rataplan (Camminando Camminando 2, 2012)
Come da tradizione "Rataplan", che vede il ritorno del binomio con Giorgio Faletti come paroliere dopo il successo de "Il dito e la luna" del 1998, è una canzone raffinata, quasi una danza medievale in cui sono stati usati strumenti insoliti come la Launeddas, antico strumento a fiato originario della Sardegna, o il taiko che è il classico tamburo giapponese, oltre alla chitarra barocca e il prediletto violino. Una bellissima canzone che si fregia oggi del titolo di The Song of the Day, e dispiace quasi che sia l'unica inedita della raccolta, ma ci dà l'occasione per andare a rispolverare l'ultimo album "Così è se mi pare" uscito circa un anno fa.
Angelo Branduardi - Rataplan (Camminando Camminando 2, 2012)
giovedì 16 febbraio 2012
The Song of the Day #59 - Air
I francesi Air, dopo un ultimo album non troppo apprezzato da critica e pubblico ("Love 2"), tornano alle origini realizzando ancora una colonna sonora (è del 2000 la prima "The Virgin Suicides" per il film di Sofia Coppola) ripescando anche il tema della luna del loro debutto ("Moon Safari"). Stavolta lo spunto viene dato dal restauro di una pellicola di inizio novecento "Viaggio nella luna" di Georges Méliès, che a detta di chi apprezza il genere, pare sia un capolavoro del cinema muto.
Il duo composto da Nicolas Godin e Jean-Benoit Dunckel per l'occasione hanno tirato fuori 11 tracce per poco più di mezz'ora; neanche poco se si considera che la durata del film è di circa 14 minuti, e considerando il fatto che si tratta quindi di musica da abbinare a delle immagini il risultato si fa comunque apprezzare, benché siamo lontani dai loro migliori lavori. Tra le diverse melodie abbozzate di brani difficilmente equiparabili a canzoni, cui inevitabilmente una colonna sonora si deve comporre, c'è una canzone che già al primo ascolto fa rivangare antichi ricordi. Si tratta della trainante "Seven Stars", The Song of the Day di oggi, cui presta la voce Victoria Legrand dei Beach House. Piccoli segnali di ripresa di un combo che non sempre ha convinto appieno, ma nel bene e nel male si è sempre distinto.
Air - Seven Stars (Le voyage dans la lune, 2012)
Air - Seven Stars (Le voyage dans la lune, 2012)
mercoledì 15 febbraio 2012
The Song of the Day #58 - Sharon Van Etten
Oggi è la delicata voce di Sharon Van Etten a riscaldarci in questa gelida mattinata di febbraio. La cantautrice americana ha da qualche giorno pubblicato il suo terzo album dal titolo "Tramp", che rispetto ai due precedenti realizzati in poco tempo e praticamente autoprodotti, gode stavolta di una produzione di prim'ordine supportata dalla nuova etichetta Jagjaguwar.
L'atmosfera generale di questo nuovo lavoro è sommessa, fatta di note solitarie che accompagnano i testi per lo più intimistici dell'autrice newyorchese che ha passato gli ultimi due anni senza fissa dimora, . Melodie che a volte si fanno più solari, emergendo in alcuni brani dall'incedere più easy listening, mentre più spesso ricalcano l'atteggiamento quasi minimale che avvolge il disco.
La seconda traccia, "Give Out", è stata selezionata per la rubrica odierna di The Song of the Day. Un brano sognante e molto dolce realizzato solo con pochi accordi di chitarra e la voce avvolgente di Sharon Van Etten.
martedì 14 febbraio 2012
Matilda Father On Air #6
Bentornati per un'altra puntata con Matilda Father On Air, come sempre musica senza pensieri e senza troppi fronzoli dall'archivio musicale di YouTube direttamente nelle vostre case (asdl permettendo).
Si comincia...
Mark Lanegan - Hit The City (Bubblegum, 2004)
Abbiamo aperto le danze con un brano di Mark Lanegan dal titolo Hit The City, presente sul precedente album, "Bubblegum" del 2004. Brano nel quale abbiamo ascoltato anche PJ Harvey che presta la sua voce per un ottimo duetto con l'ex Screaming Trees.
Passiamo ora ad un altro gruppo che ha visto pubblicare questa settimana il nuovo album. Sto parlando dei Therapy? che ascoltiamo con il brano che più li ha resi celebri nel '94: "Nowhere"
Threapy - Nowhere (Troublegum, 1994)
Passiamo ora ad uno dei migliori gruppi nuovi della scena Newyorkese, i Cymbals Eat Guitars che lo scorso anno pubblicano il seguito del fortunato "Why There Are Mountains" riscuotendo un buon successo anche se non hanno ancora fatto il salto di qualità sperato. L'album "Lenses Alien" non è comunque affatto male e "Keep Me Waiting" è un'ottima canzone.
Cymbals Eat Guitars - Keep Me Waiting (Lenses Alien, 2011)
Ancora a New York sono di stanza i Nada Surf, sentiti da poco nella rubrica The Song of the Day con un brano tratto dal loro ultimo album. Oggi li ascoltiamo con una canzone del 2008 estratta dall'album "Lucky"
Nada Surf - I Like What You Say (Lucky, 2008)
Dall'Inghilterra e precisamente da Manchester arrivano gli Amplifier, trio dedito ad un rock alternativo che nel tempo si è evoluto fino a diventare quasi progressive. Non mi ricordo dove ma ho letto che attualmente si trovano in studio per incidere il quarto album che potrebbe vedere la luce in autunno. Questa che stiamo per ascoltare è la prima traccia del primo album del 2004: "Motorhead"
Amplifier - Motorhead (Amplifier, 2004)
Motorpsycho - Go To California (Phanerothyme, 2001)
Questa era una delle mie canzoni preferite dei Motorpsycho, band norvegese che proprio in questi giorni dovrebbe far uscire un nuovo lavoro dal titolo "The Death Defying Unicorn", che già so sarà di difficile reperimento visto che con questi norvegesi la distribuzione dei propri lavori è sempre un fatto casuale.
Andiamo avanti con gli Of Montreal dei quali è uscito il nuovo bellissimo album "Paralytic Stalks". Li ascoltiamo oggi con "Coquet Coquette" dall'album precedente del 2010.
Of Montreal - Coquet Coquette (False Priest, 2010)
Crippled Black Phoenix - Fantastic Justice (I Vigilante, 2010)
Erano i Crippled Black Phoenix con "Fantastic Justice" tratta da "I, Vigilante", quarto album della band britannica da poco fuori con un fantastico doppio lavoro che farà parlare molto quest'anno.
Il prossimo pezzo è dei Maccabees e anche per loro ci ascoltiamo un brano tratto da un album precedente a quello appena uscito. Questa è "No Kind Words" da "Wall of Arms" del 2009
Maccabees - No Kind Words (Wall of Arms, 2009)
Devo ammettere che mi era sfuggito il secondo album dei Leisure Society, dopo che tra l'altro avevo pure apprezzato il debutto del 2009. I folkster inglesi si confermano formazione in grado di competere con i grandi del genere, Belle and Sebastien su tutti. Questa è "This Phantom Life" da "Into The Murky Water"
Leisure Society - This Phantom Life (Into The Murky Water, 2011)
Rimanendo in tema di dimenticanze, ci ascoltiamo anche The Little Willies, band della musicista americana Norah Jones, usciti a gennaio con l'album "For The Good Times". Uno dei pezzi più belli è "Jolene"
The Little Willies - Jolene (For The Good Times, 2012)
La prossima è una band italiana, proveniente dalla provincia di Reggio Emilia, che da qualche anno rivaleggia con gruppi internazionali come Mogwai e Godspeed You Black Emperor. Il prossimo mese verrà pubblicato il nuovo lavoro dal titolo "Good Luck" che sto aspettando dal momento del suo annuncio. Intanto ci ascoltiamo "Little Victories" dal loro lavoro più interessante. Loro si chiamano Giadini di Mirò.
Giardini di Mirò - Little Victories (Rise And Fall of Academic Drifting, 2001)
Rimaniamo per un altro brano nel campo del post rock con la band che forse questo genere lo ha creato. Sto parlando dei Bark Psychosis che ci ascoltiamo con un brano tratto dal come back del 2004, di dieci anni più recente rispetto al loro capolavoro assoluto "Hex".
Bark Psychosis - From What Is Said To When Its (Codename Dustsucker, 2004)
Questo è un brano che adoro, un po' lunghetto visto che supera i dieci minuti, però è una cavalcata sonora ed ipnotica che vale senz'altro la pena di ascoltare. Dal penultimo album degli Yo La Tengo ci ascoltiamo "Pass The Hatchet"
Yo La Tengo - Pass The Hatchet (I'm Not Afraid of You and I Will Beat Your Ass, 2006)
Primal Scream - Kowalski (Vanishing Point, 1997)
Dopo gli Yo La Tengo abbiamo ascoltato anche i Primal Scream con "Kowalski" il brano trainante dell'album "Vanishing Point" del 1997 della formazione scozzese. Di seguito invece ci sono i Muse che vidi per la prima volta dal vivo proprio in un concerto dove suonarono anche i Primal Scream, a Imola nel 2000. Questa è "Time is Running Out" dal terzo album "Absolution"
Muse - Time Is Running Out (Absolution, 2003)
Dopo la Band of Skulls abbiamo passato i Puressence con un brano dal titolo "I Suppose" tratto dal loro debutto del 1996.
Stiamo per salutarci, non prima però di annunciare l'ultimo brano dei dEUS che è anche il nuovo singolo estratto dall'ultimo album "Keep You Close". Attenzione, questo video potrebbe anche non farvi dormire. Un saluto a tutti e alla prossima!
dEUS - Ghost (Keep You Close, 2011)
Playlist completa
1) Mark Lanegan - Hit The City (Bubblegum, 2004)
Si comincia...
Mark Lanegan - Hit The City (Bubblegum, 2004)
Abbiamo aperto le danze con un brano di Mark Lanegan dal titolo Hit The City, presente sul precedente album, "Bubblegum" del 2004. Brano nel quale abbiamo ascoltato anche PJ Harvey che presta la sua voce per un ottimo duetto con l'ex Screaming Trees.
Passiamo ora ad un altro gruppo che ha visto pubblicare questa settimana il nuovo album. Sto parlando dei Therapy? che ascoltiamo con il brano che più li ha resi celebri nel '94: "Nowhere"
Threapy - Nowhere (Troublegum, 1994)
Passiamo ora ad uno dei migliori gruppi nuovi della scena Newyorkese, i Cymbals Eat Guitars che lo scorso anno pubblicano il seguito del fortunato "Why There Are Mountains" riscuotendo un buon successo anche se non hanno ancora fatto il salto di qualità sperato. L'album "Lenses Alien" non è comunque affatto male e "Keep Me Waiting" è un'ottima canzone.
Cymbals Eat Guitars - Keep Me Waiting (Lenses Alien, 2011)
Ancora a New York sono di stanza i Nada Surf, sentiti da poco nella rubrica The Song of the Day con un brano tratto dal loro ultimo album. Oggi li ascoltiamo con una canzone del 2008 estratta dall'album "Lucky"
Nada Surf - I Like What You Say (Lucky, 2008)
Dall'Inghilterra e precisamente da Manchester arrivano gli Amplifier, trio dedito ad un rock alternativo che nel tempo si è evoluto fino a diventare quasi progressive. Non mi ricordo dove ma ho letto che attualmente si trovano in studio per incidere il quarto album che potrebbe vedere la luce in autunno. Questa che stiamo per ascoltare è la prima traccia del primo album del 2004: "Motorhead"
Amplifier - Motorhead (Amplifier, 2004)
Motorpsycho - Go To California (Phanerothyme, 2001)
Questa era una delle mie canzoni preferite dei Motorpsycho, band norvegese che proprio in questi giorni dovrebbe far uscire un nuovo lavoro dal titolo "The Death Defying Unicorn", che già so sarà di difficile reperimento visto che con questi norvegesi la distribuzione dei propri lavori è sempre un fatto casuale.
Andiamo avanti con gli Of Montreal dei quali è uscito il nuovo bellissimo album "Paralytic Stalks". Li ascoltiamo oggi con "Coquet Coquette" dall'album precedente del 2010.
Of Montreal - Coquet Coquette (False Priest, 2010)
Crippled Black Phoenix - Fantastic Justice (I Vigilante, 2010)
Erano i Crippled Black Phoenix con "Fantastic Justice" tratta da "I, Vigilante", quarto album della band britannica da poco fuori con un fantastico doppio lavoro che farà parlare molto quest'anno.
Il prossimo pezzo è dei Maccabees e anche per loro ci ascoltiamo un brano tratto da un album precedente a quello appena uscito. Questa è "No Kind Words" da "Wall of Arms" del 2009
Maccabees - No Kind Words (Wall of Arms, 2009)
Devo ammettere che mi era sfuggito il secondo album dei Leisure Society, dopo che tra l'altro avevo pure apprezzato il debutto del 2009. I folkster inglesi si confermano formazione in grado di competere con i grandi del genere, Belle and Sebastien su tutti. Questa è "This Phantom Life" da "Into The Murky Water"
Leisure Society - This Phantom Life (Into The Murky Water, 2011)
Rimanendo in tema di dimenticanze, ci ascoltiamo anche The Little Willies, band della musicista americana Norah Jones, usciti a gennaio con l'album "For The Good Times". Uno dei pezzi più belli è "Jolene"
The Little Willies - Jolene (For The Good Times, 2012)
La prossima è una band italiana, proveniente dalla provincia di Reggio Emilia, che da qualche anno rivaleggia con gruppi internazionali come Mogwai e Godspeed You Black Emperor. Il prossimo mese verrà pubblicato il nuovo lavoro dal titolo "Good Luck" che sto aspettando dal momento del suo annuncio. Intanto ci ascoltiamo "Little Victories" dal loro lavoro più interessante. Loro si chiamano Giadini di Mirò.
Giardini di Mirò - Little Victories (Rise And Fall of Academic Drifting, 2001)
Rimaniamo per un altro brano nel campo del post rock con la band che forse questo genere lo ha creato. Sto parlando dei Bark Psychosis che ci ascoltiamo con un brano tratto dal come back del 2004, di dieci anni più recente rispetto al loro capolavoro assoluto "Hex".
Bark Psychosis - From What Is Said To When Its (Codename Dustsucker, 2004)
Questo è un brano che adoro, un po' lunghetto visto che supera i dieci minuti, però è una cavalcata sonora ed ipnotica che vale senz'altro la pena di ascoltare. Dal penultimo album degli Yo La Tengo ci ascoltiamo "Pass The Hatchet"
Yo La Tengo - Pass The Hatchet (I'm Not Afraid of You and I Will Beat Your Ass, 2006)
Primal Scream - Kowalski (Vanishing Point, 1997)
Dopo gli Yo La Tengo abbiamo ascoltato anche i Primal Scream con "Kowalski" il brano trainante dell'album "Vanishing Point" del 1997 della formazione scozzese. Di seguito invece ci sono i Muse che vidi per la prima volta dal vivo proprio in un concerto dove suonarono anche i Primal Scream, a Imola nel 2000. Questa è "Time is Running Out" dal terzo album "Absolution"
Muse - Time Is Running Out (Absolution, 2003)
Andiamo avanti con un'altra band inglese di alternative rock, la Band of Skulls che proprio nei prossimi giorni pubblicherà il seguito del fortunato debutto del 2009, dal quale ci ascoltiamo il primo singolo "I Know What I Am"
Dopo la Band of Skulls abbiamo passato i Puressence con un brano dal titolo "I Suppose" tratto dal loro debutto del 1996.
Stiamo per salutarci, non prima però di annunciare l'ultimo brano dei dEUS che è anche il nuovo singolo estratto dall'ultimo album "Keep You Close". Attenzione, questo video potrebbe anche non farvi dormire. Un saluto a tutti e alla prossima!
dEUS - Ghost (Keep You Close, 2011)
Playlist completa
1) Mark Lanegan - Hit The City (Bubblegum, 2004)
2) Threapy - Nowhere (Troublegum, 1994)
3) Cymbals Eat Guitars - Keep Me Waiting (Lenses Alien, 2011)
4) Nada Surf - I Like What You Say (Lucky, 2008)
5) Amplifier - Motorhead (Amplifier, 2004)
6) Motorpsycho - Go To California (Phanerothyme, 2001)
7) Of Montreal - Coquet Coquette (False Priest, 2010)
8) Crippled Black Phoenix - Fantastic Justice (I Vigilante, 2010)
9) Maccabees - No Kind Words (Wall of Arms, 2009)
10) Leisure Society - This Phantom Life (Into The Murky Water, 2011)
11) The Little Willies - Jolene (For The Good Times, 2012)
12) Giardini di Mirò - Little Victories (Rise And Fall of Academic Drifting, 2001)
13) Bark Psychosis - From What Is Said To When Its (Codename Dustsucker, 2004)
14) Yo La Tengo - Pass The Hatchet (I'm Not Afraid of You and I Will Beat Your Ass, 2006)
15) Primal Scream - Kowalski (Vanishing Point, 1997)
16) Muse - Time Is Running Out (Absolution, 2003)
17) Band of Skulls - I Know What I Am (Baby Darling Doll Face Honey, 2009)
18) Puressence - I Suppose (Puressence, 1996)
19) dEUS - Ghost (Keep You Close, 2011)
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