giovedì 19 dicembre 2013

Black Hearted Brother - Stars Are Our Home


Dopo aver posto le basi per lo shoegaze con gli Slowdive, assieme a My Bloody Valentine e Jesus and Mary Chains tra le band più importanti del genere, e quindi preso parte al nascente movimento acustico inglese (NAM) con i Mojave 3, Neil Halstead, cantautore inglese tra i più talentuosi emerso dagli anni novanta e autore anche di 3 album solisti dal 2002, mette su un nuovo progetto che prende il nome di Black Hearted Brother e si accoda alla nuova corrente psichedelica che ha nei Tame Impala forse i rappresentanti più in auge.
Ad accompagnarlo questa volta troviamo Nick Holton dei Coley Park e Mark Van Hoen dei Seefeel, entrambi vecchie conoscenze del nostro per averlo supportato nella produzione di alcuni suoi passati lavori.
La componente shoegaze e dream pop del neonato trio non è del tutto svanita, si scorgono qua e là chitarre liquide e monolitiche, ma è nel campo dello space e dello psychedelic rock che i Black Hearted Brothers si muovono. Si ascolti la traccia d'apertura (Stars Are Our Home) o una Got Your Love intrisa di elettronica per capire dove vuole spingersi il suono della band, capace di risultare ipnotica (If I Was Here To Change Your Mind) come orecchiabile (UFO), incuneandosi nei rivoli del post rock con Time in the Machine o spaziando nell'elettronica spaziale di My Baby Just Sailed Away.
Non è la tanto attesa reunion degli Slowdive, fomentata dalle date tenute a Londra in ottobre in cui Halstead si è esibito con Rachel Goswell, ma Stars Are Our Home è un altro brillante tassello nella carriera dell'artista inglese.


Black Hearted Brother - My Baby Just Sailed Away



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