martedì 10 gennaio 2012

The Song of the Day #22 - Noel Gallagher

Primo disco solista per Noel Gallagher dopo la clamorosa uscita dagli Oasis nel 2009 per una serie di furiosi litigi con il fratello Liam e il conseguente scioglimento della band più premiata d'Inghilterra. L'ex Re del Britpop, per nulla sconvolto e anzi libero da vincoli, si è rituffato sulla scena con un album che, ovviamente, non poteva che richiamare le sonorità che lui stesso aveva creato per il suo disciolto gruppo.


Lo stile è sempre quello, con qualche piccola (ma piccola) modifica negli arrangiamenti (niente chitarre elettriche, solo acustiche a fare da sottofondo), la capacità di scrivere canzoni certo non gli manca, il fratello Gallagher più dotato, non me ne voglia Liam, ha svolto in maniera diligente il compito che lui stesso si era assegnato. Nessun colpo di testa. Nessuna sorpresa. E ciò, per i tantissimi fans delusi degli Oasis, può anche non essere un problema, ma di certo non si può parlare di capolavoro, né di un disco che possa fare epoca.


Per quanto mi riguarda, non mi vedrete stendere tappeti rossi per questo ritorno, la cui importanza storica è pari a un nuovo disco di Elton John, ma devo ammettere che qualche ora di ascolto gli ho concesso e qualche spunto non è niente male. D'altra parte a me gli Oasis sono piaciuti e di molto.
Tralasciando il singolo "If I Had A Gun", più Oasis degli stessi Oasis, il brano su cui mi sono soffermato maggiormente, ogni volta che passava in rassegna sul mio stereo, è "The Death of You And Me". L'incedere è quello conosciuto, ma quelle trombe e tromboni che prima sfilano di sotterfugio e poi esplodono in un fraseggio corale, da orchestrina jazz, mi hanno fatto quasi ricredere sulla necessità dell'operazione.
The Song of the Day di oggi è quindi "The Death of You and Me" di Noel Gallagher.


Noel Gallagher - The Death of You and Me (Noel Gallagher's High Flying Birds, 2011)


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