giovedì 19 gennaio 2012

Tenhi - Saivo (2011)

Ho già parlato di questo lavoro nell'ultima puntata blog radiofonica dei dischi usciti nel 2011, ma mi è sembrato doveroso dedicargli un post intero per la delicata ed eterea bellezza che emana. Stiamo parlando di "Saivo", quinto LP in studio dei finlandesi Tenhi, uscito sul finire dell'anno da poco passato dopo un'attesa durata quasi un lustro.
In attività dal 1996 e saliti alla ribalta con il precedente "Maaäet", il gruppo dark-folk, ormai diventato a tutti gli effetti un duo dopo l'abbandono di Ilkka Salminen, ha metabolizzato il successo derivato da un album mastodontico nei suoni e insperato nei risultati, impiegando quattro anni a comporre ed arrangiare queste nuove 12 gemme.

Sembra di essere avvolti in una fitta nebbia quando partono le note di "Saivon Kimallus", ed è il pianoforte di Ilmari Issakainen che ci introduce nell'oscuro mondo creato dai Tenhi, fatto di cerimonie sacrali, dolci arpeggi ora di chitarra ora di piano, flauti e viole. La profonda voce di Tyko Saarikko, che sembra provenire direttamente dall'oltretomba, ci descrive appunto il mondo ultraterreno di "Saivo" con una grazia ed una presenza 'scenica' che molto deve a personaggi eletti a mito quali sono Brendan Perry (Dead Can Dance) e Tilo Wolf (Lacrimosa). E' nei brani più lunghi ("Uloin", "Haaksi") che le atmosfere si fanno più inquietanti, alleggerite solo in parte da melodie dipinte dal flauto atte a spezzare la tensione che però ugualmente si rifà densa un attimo dopo in quello che è il filo conduttore di tutto il disco.

Al primo ascolto potrebbe deludere chi si aspettava un epigono dell'album precedente, ma che non si faccia l'errore di passare oltre, sarebbe un vero peccato perché a poco a poco l'oscura bellezza di "Saivo" potrebbe svelarsi alle nostre menti. Masterpiece!


Tenhi - Uloin (Saivo, 2011)

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...